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Duecento stecche di sigarette in negozio, ma erano "italiane": assolto un palermitano

PALERMO. Nel suo negozio di alimentari aveva frutta, verdura ma anche duecento stecche di sigarette senza il bollo del monopolio di Stato. La polizia le trovò durante un controllo nel 2013. Tutto sequestrato e distrutto, ma il titolare della rivendita è stato assolto. Le stecche erano quasi tutte di Diana rosse e blu.

Così l’avvocato dell’imputato, Vincenzo Giambuno, ha sostenuto che doveva essere assolto perché il fatto è penalmente irrilevante. Tra le sigarette sequestrate solo due stecche di American legend e Marble possono essere considerate, come scrive il giudice Roberto Riggio in sentenza, “tabacchi lavorati esteri” per i quali è punito il contrabbando.

“L’elemento costitutivo della condotta delittuosa- prosegue Riggio -   è la detenzione nello Stato italiano di tabacco lavorato estero sicché la condotta criminosa in questione non è configurabile allorché dette  condotte abbiano avuto ad oggetto tabacco  che, pur sottratto al pagamento dei diritti dovuti, non risulti di provenienza estera”. Il negoziante è stato così assolto perché il fatto non è previsto dalla legge come reato.

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