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L'arte per riflettere sulla migrazione: a Palermo la mostra di Lauricella

PALERMO. Nell’ambito del percorso culturale di apertura agli artisti più significativi che lavorano nel territorio, intrapreso dal Polo museale regionale d’arte moderna e contemporanea di Palermo, s'inaugura domani alle 18, "Endless Migration" di Carlo Lauricella.

Curata da Enrico Crispolti negli spazi storici del Real Albergo dei Poveri (Corso Calatafimi, 217), la mostra propone una riflessione sull'emigrazione dei nostri giorni e narra di corpi sradicati dalla loro terra e spesso destinati a tragici naufragi. Nelle cinque sale espositive si alternano dipinti, installazioni e perfomance. In particolare l’installazione «La via Lido» prevede il coinvolgimento diretto del pubblico in una azione che, registrata in video, resterà tra le opere in mostra.

«Endless Migration» rappresenta il completamento del ciclo artistico intrapreso fin dal 2006 da Lauricella: la migrazione non finita dell’umanità sempre alla ricerca di luoghi nuovi e scenari diversi. Nella rappresentazione visiva, tra i salvi in terra, si scorgono volti di uomini e donne, che attendono il riscatto in un contesto sociale sostenibile.

L’ultimo messaggio è rivolto a quei migranti che, integratisi, condividono con noi una nuova idea di civile convivenza. Col suo lavoro Carlo Lauricella ha trasformato l'orrore del reale in una visione fortemente evocativa. In "Avvistamento» le zattere sospese sorreggono corpi marchiati come capi di bestiame. Seguono i volti anonimi dei 24 dipinti "Ex migranti», catalogati e archiviati in sequenza, uomini e donne accatastati come cose, sino a perdere la coscienza di sé e del proprio corpo. Nell’opera performativa «Recuperi» - donata dall’artista alla collezione permanente del Museo, - lo spettatore interagisce per salvare simbolicamente dall’acqua chi sta per perdersi tra le onde. Dei disastri, avvenuti in mare, restano solo dei «Punti» (installazione di 60 dipinti) scolpiti nella memoria. Il percorso espositivo si conclude con l’onda nera di «Orizzonte», una moltitudine di salvagenti fluttuanti interrotta dalla luce bianca della salvezza.

«La mostra - ha detto la direttrice del Polo museale, Valeria Li Vigni - intende raggiungere un pubblico sempre più vasto di fruitori i quali saranno coinvolti nella ricerca del maestro Carlo Lauricella che, sin dal 2006, affronta il fenomeno della migrazione. Siamo fermamente convinti che è indispensabile consolidare il dialogo tra culture differenti, azione avviata da tempo dal Museo, e confermare la volontà di accogliere e condividere problematiche di grande attualità».

La mostra è aperta fino al 3 settembre.

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