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Simulò attentato all'università di Palermo, marocchino rilasciato

PALERMO. «La decisione assunta oggi dalla magistratura è un atto di civiltà giuridica e umana, che restituisce la libertà ad un giovane che necessita di cure e non di detenzione. E’ una vittoria di tutti coloro che in queste settimana hanno lavorato a sostegno di una soluzione di questa vicenda, certamente dolorosa sul piano umano e che rischiava di diventare tragica. A tutti loro va un sentito ringraziamento.» L'ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, commentando la liberazione del giovane marocchino affetto da disturbi psichici e che da oltre un mese si trovava nel Cpr di Pian del Lago dopo che lo scorso 9 aprile era entrato al pensionato universitario Santi Romano di Palermo urlando frasi sconclusionate.

Il giudice ha oggi accolto la tesi degli avvocati difensori supportata da perizie mediche stabilendo che il giovane venga accompagnato in un percorso terapeutico assistito presso una struttura idonea, spiega Orlando.

Per la sua liberazione si erano mobilitate decine di associazioni e comitati ed anche la neonata Consulta cittadina per la pace, la non violenza e i diritti umani.

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