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Pennelli alla mano, corteo per Falcone sulla collina di Capaci: "No alla mafia, così coloriamo i nostri sogni"

PALERMO. E’ blu la scritta “No mafia" che campeggia sulla collina di Capaci da dove fu fatto esplodere il tritolo che ha ucciso il giudice Giovanni Falcone e gli uomini della sua scorta.

Un lungo corteo è partito dal luogo della strage di Capaci.

Tante le persone che hanno partecipato alla manifestazione “No mafia, coloriamo i nostri sogni: 1992-2017”.

Il corteo si è diretto verso la collina di Capaci, nei pressi del locale Amap ribattezzato
casina “No mafia" che per l’occasione è stata ridipinta.

Ogni lettera della scritta “No mafia" ha un significato. La “N” è stata ridipinta da Brizio Montinaro, fratello del caposcorta Antonio, e da Laura Nocilla, presidente di Addiopizzo. La “O” di “occupazione” dalle ragazze di “Cotti in fragranza”, l’impresa sociale - laboratorio di prodotti da forno all'interno del carcere Malaspina.

La “M” di “Migrazioni “da Don Pierluigi Di Piazza, del Centro Balducci di Zugliano in provincia di Udine, modello di accoglienza di migranti.

La “A” di “Ambiente” dai ragazzi del Parco Uditore. La “F” di Formazione dall’istituto comprensivo Amari-Roncalli-Ferrara di piazza Magione, per il lavoro fatto con il quartiere assieme ad Addiopizzo.

La “I” di “Informazione” da Lirio Abbate, giornalista de L’Espresso che ha svelato Mafia Capitale.

Infine la “A” di “Arte” da Pif, regista e attore.

L’iniziativa è stata organizzata da Addiopizzo e dalla Parrocchia Sant'Erasmo vescovo e martire di Capaci, con la collaborazione di Addiopizzo Travel e dell’istituto comprensivo Biagio Siciliano, si è inserita nell’ambito della tre giorni della 12esima edizione della Festa Addiopizzo come omaggio alle vittime della strage del 23 maggio 1992.

La casina ribattezzata “No mafia" è stata il posto da dove fu azionato l’esplosivo che fece saltare l’autostrada:

“Un tempo luogo di morte, oggi, per iniziativa di tanti, quel luogo è divenuto simbolo di resistenza antimafia, cartolina di una Sicilia che resiste”, ha affermato Dario Riccobono, di Addiopizzo.

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