PALERMO. I cantieri stanno per partire e si chiuderanno tra il 2021 e il 2023. “E il Teatro Massimo non chiuderà per un solo giorno, questo è sicuro”, garantisce il sovrintendente Francesco Giambrone. Certo è che sulla rampa di lancio c’è un programma di interventi che restaurerà stucchi e affreschi, darà al teatro avanzati impianti tecnologici, consentirà il recupero dei manti di copertura in foglia di rame della cupola e del palcoscenico.
Sette progetti, per un valore di circa 20 milioni di euro, finanziati in gran parte grazie dal Patto con il Sud. In ciascuna delle schede redatte dall’ufficio del Centro storico, una frase in evidenza: “Durante il corso dei lavori non sarà possibile interrompere le attività dell’ente gestore all’interno del Teatro”. E per tutti lo stesso responsabile unico del procedimento, l’architetto Giovanni Crivello che fece parte del team incaricato, venti anni fa, del progetto per la riapertura del Massimo.
L’intervento più consistente, per oltre 5 milioni e 847 mila euro, è quello tecnologico. Bisogna rimuovere i vecchi impianti obsoleti, realizzare la nuova centrale tecnologica ipogea con cabina di trasformazione, il gruppo di continuità, il data center, la centrale termica. Il cronoprogramma prevede che la progettazione inizi ai primi del prossimo anno e i lavori si concludano a marzo del 2023.
Secondo intervento per volume di spesa – oltre 4 milioni 650 mila euro - è il restauro conservativo del cassettonato a stucco del pronao, delle decorazioni del foyer, delle decorazioni della Sala degli Specchi, delle decorazioni lignee della Sala Grande. La progettazione è già partita agli inizi dell’anno, i lavori cominceranno ai primi dell’anno prossimo per concludersi a metà del 2023.
Stessi tempi all’incirca per un secondo lotto di restauri, dal costo di oltre 3 milioni di euro, che riguarderanno invece le decorazioni pittoriche e gli stucchi della Sala degli Stemmi, della Sala pompeiana e del corridoio del piano nobile. Avvio dei lavori previsto, a febbraio del 2018, conclusione alla fine del 2022.
Altro progetto, da oltre 4 milioni e 400 mila euro (provenienti per metà dal Patto per Palermo e per metà dalla legge regionale 25 del 1993) riguarda invece il recupero architettonico e funzionale degli ambienti di sottotetto che circondano la Sala Grande e il potenziamento degli spazi destinati a servizio culturale del Teatro: fa parte di questo progetto il recupero delle due scale storiche che partirà tra pochi giorni. Gli altri interventi si concluderanno nel 2023.
Ci vorranno invece circa 820 mila euro per il restauro dei manti di copertura in foglia di rame della cupola e del palcoscenico e per la razionalizzazione e il miglioramento funzionale dei lucernari di copertura. Qui la progettazione è giù partita e il cantiere si concluderà – secondo programma – ai primi del 2021.
Infine, due interventi di più ridotta entità: la manutenzione delle cornici e dei rivestimenti di ardesia sommitali della facciate e il restauro delle parti del pavimento lapideo degradato (123 mila euro, lavori da concludere ai primi del 2019); e il restauro della cancellata metallica che delimita il parterre del Teatro, con l’integrazione delle parti metalliche mancanti e la manutenzione dei sistemi di apertura/chiusura dei cancelli (95 mila euro, lavori tra il 2018 e il 2019).
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