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Clochard bruciato vivo, processo immediato per il benzinaio accusato

Giuseppe Pecoraro, l'uomo accusato dell'omicidio

PALERMO. E' stato disposto il rito immediato (saltando quindi l'udienza preliminare) per Giuseppe Pecoraro, reo confesso dell’omicidio di Marcello Cimino, il clochard bruciato vivo la notte tra il 10 e l'11 marzo mentre dormiva in un ricovero di fortuna, sotto i portici della Missione San Francesco, a Palermo.

I legali di Cimino, Brigida Alaimo e Carolina Varchi, puntano all'infermità mentale. Hanno raccolto i referti medici rilasciati al cliente che, in passato, ha sofferto di problemi psichici e crisi depressive e per mesi è stato sotto cura di psicofarmaci.

Pecoraro, arrestato dalla polizia poche ore dopo il delitto, e ripreso durante l’omicidio da una telecamera di videosorveglianza, ha confessato, raccontando agli inquirenti di aver agito perché Cimino insidiava la sua compagna.

La confessione è stata ripetuta davanti al gip che ha convalidato l’arresto e disposto il carcere rigettando la richiesta dei legali di trasferire l’uomo in una struttura sanitaria per persone con problemi psichici. La prima udienza è stata fissata per il 2 ottobre.

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