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Tre tonnellate di rame sequestrate a Palermo, quattro arresti

PALERMO. E’ di quattro arresti e quasi tre tonnellate di rame sequestrate il bilancio di due distinte operazioni della polizia allo Zen e nella zona del lungomare Cristoforo Colombo, a Palermo.

Allo Zen gli agenti hanno effettuato una perquisizione all’interno di un magazzino della ditta Sicil demolizioni, dove sono stati trovati 466 chili  di rame, raccolto in matasse. Mentre all’interno di un autoarticolato sono stati trovati altri 1780 chili di rame in matasse.

Sono stati arrestati Salvatore Lombardo, di 25 anni e Giuseppe D’Antoni, di 44 anni  colti nella flagranza di ricettazione e portati nel carcere Pagliarelli.

Nella zona del  lungomare Cristoforo Colombo gli agenti della squadra mobile hanno arrestato Simone Frisella, di 37 anni  e Giorgio Aversa di 24 anni, accusati di furto di 300 chili di rame e materiale elettrico.

I poliziotti hanno li hanno sorpresi dopo che avevano saccheggiato il materiale da uno stabile in disuso.
Il mercato del rame ricettato ha un valore sul mercato di  7 euro circa al chilo.

"Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti i cosiddetto oro rosso è legato ad una filiera illegale molto vasta e organizzata – si legge in una nota della Questura di Palermo - Dopo aver rubato il rame dalle linee ferrate, dalla rete elettrica, dalle linee telefoniche, dai cantieri, dalle fabbriche, ladri e ricettatori riescono a renderlo irriconoscibile, fonderlo e quindi riciclarlo.

Le fonderie lo trasformano in lingotti che vengono poi inviati, all’interno di container, per lo più in Oriente. Il furto di rame, oltre ai danni economici subiti dai proprietari del materiale, causa spesso anche l’interruzione di un pubblico servizio, quando avviene su linea ferrata o, comunque, gravi disagi agli utenti nel caso di furto da linee o cavi elettrici e telefonici".

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