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Tragedia alla Targa Florio: auto sbanda
Morti pilota e commissario di gara

L'auto degli Amendolia subito dopo l'incidente

PALERMO. Padre e figlia correvano insieme nelle grandi occasioni e la Targa Florio, la corsa più antica al mondo, era una di queste. I messinesi Mauro e Gemma Amendolia, 52 e 26 anni, nella tarda mattinata di oggi sono finiti fuori strada con la loro Mini Cooper, durante la terza prova speciale del rally che si svolge in alcuni tratti del vecchio circuito di 72 chilometri delle Madonie: lui è morto immediatamente, insieme all'incolpevole commissario di gara Giuseppe Laganà, 56 anni; la ragazza, portata all'ospedale di Petralia e poi, in elicottero, al Civico di Palermo, è grave.

Poco si sa sulla dinamica dell'incidente, come ha detto il direttore di gara Marco Cascino, il quale ha annullato la competizione che si sarebbe dovuta concludere domenica. La macchina procedeva su un rettilineo, dopo aver superato una curva a sinistra; ma prima di affrontarne una a destra è avvenuto lo schianto.

Il commissario di gara che ha perso la vita si trovava su un terrapieno, in una zona apparentemente sicura: in quel tratto nulla lasciava presagire quello che è accaduto. La camera-car montata sulla Mini, e consegnata alla procura di Termini Imerese che ha aperto un'inchiesta, potrà forse spiegare quanto è successo all'equipaggio numero 29, partito alle 11.28 da piano Battaglia e finito fuori strada cinque chilometri prima del traguardo - dopo averne percorsi poco più di 9 - nei pressi della postazione 30, "in un tratto veloce - dice il pilota Peppe Di Gesù, transitato a bordo di una Peugeot 106 quando l'incidente era da poco avvenuto - L'asfalto era bagnato. L'auto di Amendolia sembrava parcheggiata sul ciglio della strada. Era difficile cogliere la gravita dell'accaduto".

Gemma è indicata nei documenti di gara come primo pilota dell'auto, ma alla guida c'era il padre. Un cambio di ruoli - previsto dal regolamento - deciso all'ultimo momento, forse per le condizioni dell'asfalto, ancora umido dopo la pioggia: Mauro Amendolia era un pilota con buona esperienza, aveva partecipato a numerose edizioni della Targa e nel 2014 aveva organizzato, attraverso la sua scuderia corse, il Messina Rally Day, associando l'iniziativa a un progetto sulla guida sicura rivolto ai giovani.

Le auto erano la passione di famiglia: Valentina, l'altra figlia, aveva corso insieme alla sorella in gare di minore importanza e quest'anno - da quel che si vocifera nell'ambiente - le due ragazze avrebbero dovuto fare il debutto in coppia alla Targa, ma non è andata così: la giovane ha rinunciato poco prima che si chiudessero le iscrizioni.

Amendolia era un perito assicurativo e consulente di infortunistica stradale. Gemma si è laureata un mese fa in Architettura all'Università di Reggio Calabria e, da studentessa, durante l'estate lavora in un lido balneare. La madre, Rosaria Villari, è presidente del team Messina Racing.

Il commissario di gara Laganà, due figli, originario di Lentini, nel Siracusano, faceva l'escavatorista a Catania. Sulla sua pagina Fb compare una foto che lo ritrae l'anno scorso con il campione del passato Jacky Ickx, in occasione del centenario della Targa, una corsa che quattro anni fa fece un'altra vittima: il gallese Gareth Roberts, 24 anni, che correva su una Peugeot 207 in coppia con Craig Breen, rimasto illeso nell'incidente.

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