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Poteva mangiare solo latte e patate: un trapianto a Palermo lo riporta a vita normale

PALERMO. Quando Francesco vuole esprimere la sua felicità o un senso di benessere, le sue labbra pronunciano automaticamente una sola parola «patate». Perché è questo alimento tondeggiante e pastoso, passione di grandi e piccini, ciò che gli ha permesso di sopravvivere per quasi cinque anni.

Lo sanno bene i suoi amici medici e infermieri che, per festeggiare l’intervento che gli cambierà la vita e soprattutto il suo quinto compleanno, gli hanno regalato una grande torta a forma di patata, con tanto di occhioni e bocca. Francesco è il beniamino del secondo piano dell’Ismett di Palermo, la mascotte del reparto di Chirurgia pediatrica, dove ha trascorso gran parte della sua ancora breve vita, appeso a una speranza di guarigione. Al suo fianco la mamma Isabella, emozionata e felice di vederlo migliorare giorno dopo giorno, di vedere ridurre le scariche di diarrea e aumentare la voglia di gustare cibi sempre nuovi. Per quasi quattro anni, infatti, Francesco (lo chiameremo così questo piccolo paziente toscano affetto fin dalla nascita da colestasi intraepatica familiare progressiva di tipo I), ha mangiato soltanto latte e patate. Il suo intestino, troppo malato, non gli permetteva di mangiare altro.

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