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Simulò attentato all'università, sit-in contro l'espulsione del marocchino

Prefettura di Palermo

PALERMO. Una delegazione composta da Arci, Hryo e Cgil Palermo è stata ricevuta in prefettura a Palermo per chiedere che allo studente marocchino a rischio espatrio, rinchiuso al Cie di Caltanissetta, sia garantito il diritto alla salute e alle cure necessarie. Il ragazzo si trova al Cie per lo "scherzo" che ha seminato il panico alla mensa dell’università di Palermo simulando un attentato terroristico e per cui è stata decretata l'espulsione

«Chiediamo che venga per prima cosa valutata la situazione di salute del ragazzo, considerato il suo stato. Non può restare in un centro di identificazione e di espulsione. I medici che l'hanno in cura a Palermo conoscono il caso. Innanzitutto deve essere garantito al giovane il diritto alla salute», dice il responsabile del centro migranti della Cgil Palermo Bijou Nzirirane.

Della delegazione fanno parte Alessia Gatto, della segreteria Cgil Palermo, Fausto Melluso, Arci Palermo e Marco Farina di Hryo. «Auspichiamo che tutti i diritti vengano salvaguardati e non vengano meno in nessuno dei casi previsti dalla legge per la tutela dei migranti - aggiunge Bijou Nzirirane, responsabile dell’ufficio migranti della Cgil Palermo - Stiamo seguendo la vicenda, siamo in contatto con il legale del ragazzo e faremo tutti i passaggi necessari per verificare e garantire che i diritti vengono rispettati per intero».

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