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Grida alla mensa universitaria, espulso lo studente marocchino

PALERMO. Verrà espulso dall'Italia, M.F. di 26 anni, lo studente marocchino che nei giorni scorsi ha creato panico nella sala mensa del pensionato universitario Santi Romano, in viale delle Scienze a Palermo. Lo studente è stato in un primo momento denunciato per procurato allarme e ieri è stato trasferito al Cie di Caltanissetta per essere rimpatriato. Il giovane, iscritto al primo anno di Scienze giuridiche dell’Università degli Studi di Palermo, sarebbe affetto da disagi psichici.

Entrato nella mensa, avrebbe gridato frasi come: “Chi è ebreo esca, chi è musulmano esca, chi è cristiano esca, chi vuole salvarsi la vita esca. Restino solo i satanisti. Chi è satanista e vuole morire rimanga qui”. Sono stati attimi di paura per gli studenti, poi sono arrivati le volanti della polizia e gli artificieri che hanno controllato l'area. L’Ersu, Ente regionale per il diritto allo studio universitario, ha adottato la sospensione dei servizi, sia il posto letto che il servizio di ristorazione. Adesso il decreto di espulsione.

Ma sul provvedimento è polemica. "Ancora una volta assistiamo alla totale follia della normativa italiana e comunitaria per la gestione delle migrazioni e dell'accoglienza dei migranti" ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. "Di fronte alla inumanità di provvedimenti che applicano una norma dal dubbio profilo costituzionale - conclude Orlando - il Comune di Palermo, come già avvenuto in altre circostanze, prenderà contatto con i loro legali e sosterrà ogni iniziativa istituzionale che permetta a questo nostro concittadino di avere l'assistenza cui qualsiasi cittadino nel mondo ha diritto."

"Condanniamo con forza la scelta del governo di espellere un giovane marocchino, affetto da patologia psichiatrica, e chiediamo che continui ad essergli garantito il diritto alla salute". Lo afferma Francesco Lo Cascio, portavoce della Consulta per la pace, i diritti umani e il disarmo del Comune di Palermo. "Stiamo parlando di una persona - prosegue Lo Cascio - che è affetta da patologia psichiatrica. Proprio per questo condivido l'appello e i timori che in queste ore sono stati diffusi perché l'espulsione, paradossalmente, non farebbe altro che aggravare le condizioni di questo giovane, rischiando per altro di avvicinarlo realmente a potenziali gruppi terroristici che potrebbero sfruttarne la patologia e la vulnerabilità".

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