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In pastella o alla giudìa: il carciofo giusto per ogni ricetta

PALERMO. Tra i mille modi di cucinare i carciofi, come non ricordare quello forse più caro ai palermitani ossia i carciofi alla pastella.

Tempo di Pasqua e, perchè no, anche di gite all'aria aperta. Come dunque non pensare a questa pietanza che ben si presta per un antipasto, come contorno ad un secondo? Da consumare, si direbbe oggi, in perfetto stile finger food.

Ma scopriamo, o ricordiamo a chi la conosce già, la ricetta per cucinare questo tipo di carciofi.

Intanto, prima di pensare ai carciofi, occorre preparare la pastella con la quale poi saranno fritti.

Per quattro persone, servono: 2 uova, 50 grammi di formaggio grattugiato, 40 grammi di farina e pepe. In una ciotola, dunque, sbattete le uova insieme al formaggio grattugiato. Unire la farina, e un pizzico di pepe. Tenere il composto coperto per circa mezz'ora al fresco.

E adesso, i carciofi.

Sempre per quattro persone servono: 6 carciofi, limone, olio e sale.

Ecco il procedimento: sfogliate i carciofi conservando solo la parte interna più tenera. Divideteli a spicchi, immergendoli in una larga ciotola con acqua e limone. Sfilettate i gambi, dividendoli in due. Sgocciolate poi carciofi e gambi.

Scaldare l'olio in una padella, friggendo dunque i carciofi dopo averli immersi uno per uno nella pastella. Quando sono uniformemente dorati, toglieteli dal fuoco aiutandovi con una paletta forata, e asciugandoli dunque su carta assorbente da cucina. Trasferiti su un piatto da portata, salateli e serviteli.

Ecco il procedimento: sfogliate i carciofi conservando solo la parte interna più tenera. Divideteli a spicchi, immergendoli in una larga ciotola con acqua e limone. Sfilettate i gambi, dividendoli in due. Sgocciolate poi carciofi e gambi.

Scaldare l'olio in una padella, friggendo dunque i carciofi dopo averli immersi uno per uno nella pastella. Quando sono uniformemente dorati, toglieteli dal fuoco aiutandovi con una padella forata, e asciugandoli su carta assorbente da cucina. Trasferiti su un piatto da portata, salateli e serviteli.

Ad ogni modo, nel mondo della gastronomia, esistono diversi tipi di carciofi. Ebbene sì, non sono tutti uguali. E ognuno di essi, si presta a determinate ricette. Ecco quali sono.

Esiste il carciofo spinoso sardo dalla forma vagamente conica, con foglie serrate e aculei molto aguzzi. Meglio se consumato crudo.

C'è poi il carciofo violetto di Toscana piuttosto piccolo e poco spinoso. Ideale da friggere.

C'è poi il carciofo spinoso di Palermo dalla forma tipicamente ovale, e con un rivestimento molto consistente. Molto versatile, e adatto a tutte le ricette.

Il carciofo romanesco o Mammola invece non ha spine. Ideali da cuocere alla giudìa o alla romana.

Il carciofo precoce di Chioggia è ottimo da friggere, lessare o saltare in padella.

Il carciofo catanese, infine, è il più coltivato nel sud-Italia. Ideale da tenere sott’olio.

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