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Ragazzina costretta a prostituirsi, imputazione coatta per 4 "clienti"

Tribunale di Palermo

PALERMO. Il pm Claudio Camilleri aveva chiesto l’archiviazione per quattro persone accusate di avere avuto rapporti con la baby squillo che poi denunciò Dario Nicolicchia, arrestato a marzo del 2016 per aver fatto prostituire l'ex fidanzata minorenne. Il gip Lorenzo Matassa ha deciso però per l’imputazione coatta dei quattro. Uno di loro è il titolare del sexy shop (accusato anche di aver fatto da mediatore con altri clienti), mentre gli altri tre sarebbero venuti a conoscenza della ragazza attraverso un avvocato (anche lui indagato nel troncone arrivato in udienza preliminare). Secondo la Procura non ci sarebbero elementi sufficienti per procedere contro di loro. Di parere opposto il giudice. Adesso, quindi, Camilleri dovrà chiedere il rinvio a giudizio.

Nicolicchia ha scelto l’abbreviato come l’assistente capo della polizia Dario Pandolfini accusato di aver fatto da tramite tra l’ex della donna e altri clienti. Oggi si è svolta l’udienza preliminare e sono stati sentiti due indagati. I clienti della ragazza, che hanno sempre detto di non sapere che era minorenne, hanno scelto in due l'ordinario e in nove l'abbreviato.

Nicolicchia - secondo gli inquirenti - sarebbe riuscito a persuadere una ragazza, una studentessa palermitana sedicenne all’epoca dei fatti, avvenuti nel 2013, ad avere rapporti sessuali a pagamento. Nicolicchia avrebbe aperto una pagina Facebook, per attrarre clienti con inviti espliciti.

La ragazza ha raccontato che tutte le volte in cui manifestava l’intenzione di smettere, l’uomo riusciva convincerla a continuare l’attività di prostituzione, attraverso pressioni psicologiche, facendole credere di avere problemi economici e promettendole anche un viaggio all’estero. Nel corso delle indagini sono stati individuati anche i clienti, che sono stati accusati di favoreggiamento della prostituzione minorile. Tra questi sono stati individuati facoltosi professionisti, imprenditori ed impiegati palermitani che avrebbero pagato diverse centinaia di euro quegli incontri, che spesso si consumavano anche all’interno degli studi professionali di alcuni di loro.

Durante le indagini, emerse anche la figura di un'altra ragazzina, che aveva 13 anni all'epoca dei fatti, che Nicolicchia avrebbe spinto a rapporti con altri uomini. Per questa seconda accusa era stato spiccato un nuovo arresto a ottobre e il 4 aprile ci sarà l’incidente probatorio.

Nicolicchia, difeso dall’avvocato Cinzia Pecoraro, ha ammesso di sapere che le sue donne avevano rapporti con altri uomini ma tutto sarebbe avvenuto in modo consensuale. Era una pratica di eccitazione, secondo Nicolicchia, condivisa dalle sue amanti. Tutto viene sempre rapportato, dall’indagato, alla soddisfazione delle sue pulsioni sessuali che non riesce a reprimere. Sull’accusa più grave, e cioè i rapporti con la minore, Nicolicchia ha spiegato di non aver saputo che la ragazzina avesse tredici anni ai tempi del loro primo rapporto, a giugno 2014. Diversa la versione della minore.

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