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Tutino si difende in aula: sono uno specialista, so quando un intervento è funzionale o estetico

Matteo Tutino

PALERMO. Matteo Tutino a tutto campo. In un'ora e mezza di dichiarazioni spontanee, l'ex primario della chirurgia plastica dell'ospedale Cervello-Villa Sofia di Palermo dà la sua spiegazione alle contestazioni che gli sono state mosse dalla Procura.

Davanti alla terza sezione del Tribunale di Palermo, il medico si difende presentando pagine e pagine di documenti. "Io  sono uno specialista e quindi sono perfettamente in grado di capire quando un intervento è funzionale o estetico. Gli interventi - spiega - che ho fatto in ospedale erano funzionali, quelli che ho fatto in centri privati erano in regime di extramoenia".

A sentire Tutino, quindi, le accuse sono inconsistenti. "Tra l'altro - aggiunge il medico - da quando ho preso servizio io in ospedale, i tempi di attesa si sono ridotti da 450 a 70 giorni". Eppure i testi dell'accusa continuano a sfilare in aula con versioni che non collimano con quelle di Tutino.

"Sono andato da Tutino - ha spiegato un carabiniere, rispondendo alle domande del pm Luca Battinieri - perché me lo avevano consigliato. Volevo rifarmi il naso, avevo una gibbosità, andai allo studio privato. Lui mi propose di rifarmi anche mandibola e zigomi, ma rifiutai. Ci accordammo per l’intervento al naso per una cifra di 3.800 euro, con uno sconto sui 4.300 iniziali. Poi però non fu possibile fare l’operazione al centro Ippocrate e così fui operato a Villa Sofia. Mi fu fatto un ulteriore sconto perché, mi dissero, a quel punto non c’era più il costo per l’anestesista. Pagai quindi tremila euro con tre assegni da mille quando andai allo studio di Tutino per le medicazioni”.

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