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Almaviva Palermo, si teme licenziamento a giugno

PALERMO. La questione Almaviva a Palermo rimane sempre aperta e tra i lavoratori rimane il timore dei licenziamenti, a partire da giugno. La precarietà è dell’oggi e l’incertezza è nel futuro dei posti di lavoro.

“L’impressione è che a giugno, quando scadrà l’ammortizzatore sociale, si riaprirà il dibattito sui licenziamenti - spiega Rosalba Vella delle Rsu Cgil – Manca un progetto industriale dell’azienda che coinvolga gli operatori dei call center palermitani. A breve chiederemo di riaprire i tavoli tecnici con l'azienda per capire cosa propone l'azienda per i lavoratori della sede di Palermo”.

I timori dei lavoratori palermitani non sono infondati. Infatti ci sono stati i licenziamenti degli oltre 1600 lavoratori della sede di Roma e a Napoli  845 lavoratori per mantenere il posto di lavoro hanno rinunciato agli scatti di anzianità e subito la riduzione della base di calcolo del trattamento di fine rapporto (tfr) e il controllo a distanza delle prestazioni andranno a casa.

Intanto ieri a Palermo dopo un incontro con i funzionari locali dell’Inps  è stata sbloccata la pratica che permetterà di erogare ai lavoratori le somme del Fondo d’integrazione salariale (Fis), che da dicembre l'azienda Almaviva ha attivato, somme che però ancora non sono mai arrivate nelle tasche dei lavoratori.

"L’Inps chiederà ad Almavia il riepilogo delle giornate da pagare. Solo così l’istituto previdenziale siciliano che non aveva mai attuato il Fis, perché non sono mai arrivate all’Inps le circolari per attuarlo, nonostante sia uno strumento previdenziale previsto dal Jobs Act in Sicilia – conclude Rosalba Vella - Il nostro stipendio dovrebbe essere pagato in parte dall’azienda e in parte con ammortizzatore sociale dal 12 dicembre scorso fino a giugno prossimo".

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