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Clochard bruciato vivo a Palermo, la donna dell'assassino: mai una scenata di gelosia

PALERMO. Non c'è solo una città sotto choc per il terribile omicidio di Marcello Cimino, il clochard bruciato vivo mentre dormiva sotto i portici a Palermo. Incredula e spaventata è anche quella che - secondo il racconto dell'assassino, il benzinaio Giuseppe Pecoraro - è la donna che scatenato la sua gelosia sfociata nel gesto folle.

"Non so perché Giuseppe ha fatto questo, come ha mai potuto, cosa ballava nella sua testa", ha detto Caterina intervistata da Corriere.it. La donna dice di aver visto Marcello solo poche volte e di non aver mai ricevuto nessun tipo di complimento o uno sguardo da parte sua. Ed è per questo che non riesce a spiegarsi come Giuseppe sia potuto essere capace di tanta ferocia.

Tremante per la paura e con un filo di voce, Caterina parla anche della sua relazione con il benzinaio. "Ho conosciuto Giuseppe in occasione dell’ultimo Capodanno, mio padre e mio fratello mi portarono con loro a casa sua, perché io stavo da sola, dopo la separazione da mio marito. Eravamo quattro gatti, fu una cosa molto semplice, ma da quel giorno lui s’è innamorato, s’è invaghito di me. Però era carino, grazioso, mai violento". Mai una scenata di gelosia, ma anzi. Comportamenti affettuosi, le aveva anche dato la possibilità di entrare in casa sua ogni volta che voleva.

Nel quartiere sono in molti a parlare della sua depressione. Uno stato d'animo che, a sentire i racconti degli amici di Giuseppe, sembrava essere proprio legato al comportamento della donna. "Diceva che la fidanzata lo aveva rifiutato e lui si voleva per questo togliere la vita", raccontano.

Ma lei, Caterina, sembra non essersi accorta di nulla: "Con me non ha mai accennato alla sua gelosia per Marcello, dev’essere scattato tutto tra di loro, all’improvviso". Intanto Pecoraro davanti ai poliziotti non ha mostrato il minimo pentimento. E il mattino dopo l'omicidio è tornato lì come niente fosse partecipando anche alla colletta per comprare un mazzo di fiori.

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