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"Favoreggiatore del boss di Altofonte": confisca da 4,5 milioni a Di Matteo

Andrea Di Matteo

PALERMO. Confisca da 4,5 milioni ad Altofonte. Nel mirino del Tribunale di Palermo è finita una società operante nel settore degli scavi e delle costruzioni, riconducibile a Andrea Di Matteo. Il provvedimento è stato disposto a conclusione dell’iter successivo al sequestro del 2014.

Andrea Di Matteo fu arrestato nel dicembre del 2010 con l’accusa di essere un favoreggiatore del boss latitante Domenico Raccuglia, esponente di vertice della famiglia mafiosa di Altofonte. Di Matteo è stato inizialmente condannato 9 anni in primo grado, ma fu assolto in appello nel 2012.

Secondo quanto è emerso dalle indagini del nucleo del Gico della guardia di finanza di Palermo, Andrea Di Matteo aveva un patrimonio più vasto rispetto alle sue fonti di reddito. Perciò è scattato il sequestro della società Nuova Scavi e Costruzioni srl.

In appello però Andrea Di Matteo è stato assolto dall’accusa di associazione mafiosa, ma la stessa sentenza della Corte aveva sottolineato che i colloqui intercettati tra Di Matteo ed alcuni imprenditori, nonché le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Michelangelo Camarda, Giuseppe La Rosa, Nicolò Lazio e Domenico, La Barbera dimostrassero che Di Matteo aveva svolto il ruolo di “collettore” delle estorsioni ad Altofonte.

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