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Tentò la fuga da una casa di riposo di Palermo e morì, assolto il titolare

PALERMO. La corte d’assise d’appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado, ha assolto Salvatore Vaccaro, titolare di una casa di riposo accusato di abbandono di incapace. L’uomo era stato condannato a tre anni e mezzo dopo la morte di un anziano: Matteo Tabita che nel novembre 2010 aveva cercato di scappare dalla casa di cure Oasi e serenità, salendo sul muro di cinta che ne delimitava il perimetro.

L’anziano è caduto e sarebbe poi morto in ospedale dopo un mese circa a seguito delle lesioni riportate. Lo stesso procuratore generale Giuseppe Fici aveva chiesto l’assoluzione di Vaccaro, “perché il fatto non sussiste”, non ritenendo provata la responsabilità dell’imputato difeso da Enrico Tignini.

Di parere opposto le parti civili, rappresentate dagli avvocati Alessandro Martorana e Vincenzo Giambruno, che hanno sostenuto la responsabilità di vaccaro in quanto – contravvenendo a una legge regionale – non c’erano nella struttura medici, infermieri specializzati, psicologi.

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