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La guerra di Mafia e la "gente del Borgo", i verbali di Vitale

Nella foto il covo del boss Vitale dopo l'arresto

PALERMO. Salvatore Buccafusca e Michele Pillitteri tentarono un’estorsione a un ristorante, ma «erano abusivi, non si potevano permettere di farla».

Rischiarono grosso, cioè, i due imputati del processo Apocalisse: perché erano andati a chiedere soldi a un locale che già pagava il pizzo e se la cavarono con un rimprovero aspro, severo, rivolto a Buccafusca da lui, Giovanni Vitale, detto il Panda, che questi fatti adesso, da collaboratore di giustizia, li sta raccontando ai pm del pool che si occupa delle cosche della zona occidentale della città.

Riferisce, il Panda (così chiamato con riferimento alla sua auto, non all’animale), fatti riguardanti pure una possibile guerra di mafia e i suoi rapporti con l’imprenditore da lui sottoposto ad estorsioni, Michelangelo Lesto, detto Maurizio, gestore di noti locali come lo Speakeasy e Villa Giuditta, che «camminava con gente di spicco» e che avrebbe offerto una sorta di «risarcimento», un regalo in denaro per avere sporto denuncia proprio contro Vitale.

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