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Droga allo Zen, le intercettazioni: "Mi accollo botte di 700-800 euro"

PALERMO. Si guadagnava bene allo Zen con lo spaccio di droga. Tra gli ottocento e i 2500 euro al giorno. Era tutto organizzato con turni che coprivano le 24 ore, ma il problema erano gli “sbirri”. Nelle intercettazioni dell’operazione che questa mattina ha portato all’arresto di 24 persone ci sono anche i conti dell’organizzazione. Uno degli indagati dice “Poi, appena è, i cinquanta grammi.. e mi prendo i settecentocinquanta euro. Hai capito? Appena... eeh... facciamo una cosa di questa: mettiamo cinquanta grammi a parte e il guadagno, tanto per dire, e … ti prendi i 750 euro. Hai capito?”. Per “campare” la famiglia gli spacciatori facevano anche debiti con i capi. “Pensa che questo mi deve dare ottocento euro, stu figghiu i pulla!”, dice Zarcone. “Tu statti sicuro che io già avi ca ci avissi scippatu! Patti prima e amicizia lunga!”, gli risponde Bonura. I problemi erano anche organizzativi, con alcuni pusher che funzionavano peggio degli altri. “Vedi dov'è u' nutella? Vai a vedere il bordello ora! Ora vedi il bordello che ci deve fare Tonino! Vedi che Tonino ha torto con il nutella! Ma vedi che sta dalla mattina alla sera qua!”, dice Zarcone. “Deve fare casino agli altri, non è che glielo può fare sempre al nutella!”.
Ogni tanto qualcuno si lamentava per la qualità della droga. Altre volte era ottima. “Me la devi far e tastare (provare, ndr) un po' di questa nuova?!”, dice Moceo a Zarcone. “E che devi fare?! Poi combini danni!”, risponde e Catanzaro: “Non gli fare tastare niente, che poi se ne va in tilt!”. “Fammela tastare – replica Moceo - Almeno ci do… almeno ci do, appena viene, ci do la garanzia ai cristiani! (si riferisce agli acquirenti/assuntori, ndr)”.
Ma il vero problema erano gli “sbirri”. Numerose le incursioni della polizia e dei carabinieri. “Senti che hanno combinato questi due Alfoni qua: prima a passare davanti e indietro senza farci fare un cliente. Finiu e si va a nascondere là, dietro a tutte le macchine...”, racconta uno degli indagati. "Si sono posteggiati qua", gli risponde un altro. “... minchia trova e spuntano due clienti e si posteggiano, io che ho fatto, sono uscito di bella (espressione dialettale: spavaldo, determinato, ndr) minchia ...incomprensibile... non ne ho visto Volanti (pattuglie P.S., ndr), ti giuro a mia madre, non ce n'erano! Minchia, basta! Prendo il mezzo (dose da mezzo grammo di cocaina, ndr) e glielo do a quello e se ne va... prendo la stecca di fumo (dose di hashish, ndr) e gliela do a quello... minchia il cliente... il cliente sale nella Punto, Tonino mette la prima, per come esce di qua, accende le luci e si vede Alfone (autovettura della P.S., ndr), là, di fronte, ferma, però che non guardava a noialtri. La fortuna mia è stata questa. Guardavo a loro dentro il mezzo che avevano il cliente fermo che gli stavano facendo il passaggio (si riferisce ad altri pusher, estranei alla loro organizzazione, ndr)... minchia, appena il cliente è uscito da loro... Maria, ma che ha fatto Alfone?! Ha messo in moto e l'ha bloccato là! Sono stati mezz'ora fermi là”.

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