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Palermo, protesta in difesa della biblioteca al Rettorato

PALERMO. Gli studenti hanno deciso di sospendere l'occupazione dei locali del Rettorato di Palermo a conclusione dell'incontro avuto con Paolo Inglese, pro Rettore e delegato alle relazioni con gli studenti.

Gli studenti hanno detto di ritenersi «soddisfatti» dell'incontro nel corso del quale Inglese ha affermato di non volere operare alcuno sgombero della biblioteca autogestita «LabAut» riconoscendone l'utilità dell'operato per tutto il corpo studentesco che si esplica nelle tante attività culturali.

«Ci riteniamo più che soddisfatti per il risultato ottenuto stamani, una vittoria raggiunta con la determinazione e la perseveranza di noi studenti nella difesa della libertà d'espressione, di produzione di sapere critico nel luogo che più ci appartiene ovvero l'università. La biblioteca autogestita LabAut è ogni giorno vissuta da centinaia di studenti.

L'università, ha bisogno oggi più che mai di luoghi come questo e siamo contenti di esser riusciti a difenderlo e di garantirne la sua preziosa attività» ha commentato Federico Guzzo, studente di Scienze Politiche, tra i promotori della protesta.

La protesta era iniziata questa mattina con una cinquantina di studenti universitari delle facoltà di scienze politiche, ingegneria ed economia, entrati negli uffici del Rettorato di Palermo.

Gli studenti hanno consegnato una petizione di duemila studenti iscritti all’Ateneo palermitano con cui difendono la necessità dell’esistenza della Biblioteca Autogestita “Labaut” all’interno del Viale delle Scienze, occupata per sottrarre lo spazio all’incuria e all’abbandono e per farne un’aula studio e una biblioteca.

L’esistenza della biblioteca autogestita è messa in discussione, secondo gli studenti, da una delibera del rettore in cui si riconosce la possibilità di gestire spazi dell’università e di richiedere lo svolgimento di iniziative extracurriculari soltanto ad associazioni studentesche giuridicamente costituite.

"Per noi e’ grave che all’interno dell’universita’ di Palermo si restringano fortemente gli spazi di democrazia, di libera espressione e soprattutto di protagonismo degli studenti. Gli studenti sono il centro della comunità universitaria e la loro capacità di elaborazione di pensiero critico e di attivazione per la difesa dei diritti di tutti gli studenti, andrebbe tutelata. Chiediamo al rettore di ritirare la delibera e di garantire a tutti gli studenti la possibilità di richiedere aule per seminari , approfondimenti e dibattiti utili a tutti gli studenti e docenti" dichiara Federico Guzzo, studente di Scienze Politiche.

"Inoltre sulla questione degli spazi autogestiti degli studenti pensiamo, insieme a una significativa parte degli studenti dell’ateneo, che i gruppi di studenti che difendono i diritti degli studenti e si attivano per garantire spazi di critica, di studio e di socialità ,siano da valorizzare in ogni caso, senza restrizioni che servono a favorire alcune tipologie di studenti , spesso legati ai partiti politici o ai sindacati, che di spazi e di finanziamenti pubblici ne hanno in abbondanza, dunque non necessitano sicuramente di ulteriori spazi anche dentro l’università" continua Gianmarco Codraro, studente di Ingegneria.

Gli studenti durante la protesta hanno srotolato dalle finestre del rettorato un lungo striscione con su scritto: “Gli studenti hanno bisogno di spazi, il Labaut non si tocca!” e hanno intonato cori e slogan contro il rettore e per gli spazi autogestiti. Infine hanno espresso solidarietà con i colleghi di Bologna che negli scorsi giorni sono stati sgomberati dalla polizia da una biblioteca autogestita.

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