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Mafia, scongiurata la scarcerazione di quattordici imputati del processo Reset

PALERMO. Tutti dentro: la Corte d’appello di Palermo si muove compatta e in tempi rapidissimi brucia le speranze di scarcerazione dei 14 imputati del processo Reset. Un gruppo di presunti mafiosi di Porta Nuova, ma soprattutto di Bagheria, Villabate, Altavilla Milicia e Casteldaccia, erano destinati a lasciare le celle per decorrenza dei termini: oggi la seconda sezione della Corte d’assise d’appello, in un’udienza camerale, cioè in presenza solo degli avvocati, congelerà la custodia cautelare, in attesa della sentenza di secondo grado.

Il processo inizierà così con tutta calma, il 22 maggio. Non incidono i ritardi nel deposito della sentenza di primo grado, non è più decisiva la mancata proroga dei termini da parte del Gup Sergio Ziino, né l’allungamento dei tempi, deciso ex post dal presidente del Tribunale, Salvatore Di Vitale, e annullato dal Riesame. Il congelamento è comunque possibile, sostiene la Procura generale: in casi di particolare complessità del processo non c’è obbligo di dare dieci giorni liberi (al netto cioè dei festivi) per fissare l’udienza sulla custodia cautelare. Basta che il termine sia «congruo».

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