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Truffe sulla tassa per i rifiuti, condannati a dodici anni tre dipendenti del Comune di Palermo

PALERMO. Quattro funzionari del Comune di Palermo avrebbero gestito come fosse cosa loro la riscossione prima della Tarsu e poi della Tares. Nel 2014 la polizia scoprì un giro di corruzione e truffa nell’ufficio tributi in via Lincoln e questa mattina è arrivata la sentenza della prima sezione del Tribunale di Palermo.

Hanno avuto dodici anni ciascuno Antonio Borsellino, Gaspare Tantillo, Ida Ardizzone, dieci per Cesare Pagano, tutti dipendenti dell'ufficio comunale. Condannati a quattro anni e due mesi ciascuno Antonio e Luigi Vernengo, Giuseppe Vassallo, Giuseppe Carnesi e Giovanni Torres. Questi ultimi sarebbero coloro che, grazie alle mazzette, avrebbero ottenuto uno sconto sulla tassa sui rifiuti. Si tratta di imprenditori e commercialisti.

La pena più bassa (due anni, pena sospesa) per Vittorio Ferdico, difeso dagli avvocati Roberto Tricoli e Luigi Miceli, per lui è caduta la più grave accusa di corruzione ed è rimasta in piedi la truffa.

L’operazione, che aveva portato all’esecuzione di quattro provvedimenti di custodia cautelare in carcere e di undici ai domiciliari, è stata coordinata dal sostituto procuratore, Daniela Varone, coordinata dal procuratore Capo facente funzioni, Leonardo Agueci e dal procuratore aggiunto, Bernardo Petralia.

Fu una telecamera piazzata dai poliziotti della sezione Reati contro il patrimonio della Squadra mobile a svelare quanto sarebbe accaduto negli uffici comunali di piazza Giulio Cesare. Pagano, dirigente del settore, fu filmato mentre trattava con il titolare di un'attività commerciale.

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