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L'arresto del boss Vitale, in una casa di Borgetto il covo del latitante

PALERMO. I carabinieri hanno individuato il covo dove trascorreva la latitanza il mafioso Giovanni Vitale detto il Panda: aveva trovato rifugio in una casa a Borgetto, in provincia di Palermo.

I militari nel corso di un sopralluogo hanno trovato documenti ritenuti utili alle indagini. Il proprietario dell'immobile, un uomo di 53 anni di Partinico, è stato denunciato per favoreggiamento.

Nel'appartamento i carabinieri del reparto operativo hanno sequestrato dei documenti d'identità e di guida, con la foto di Vitale, ma intestati ad un'altra persona.

Ieri Giovanni Vitale era stato bloccato da una cinquantina di carabinieri a Giardinello in contrada Bonagrazia. Insieme con lui è stato arrestato l'operaio Salvatore Billeci, 32 anni, per favoreggiamento. Quest'ultimo ha accompagnato la moglie del boss nel covo di Giardinello in cui i carabinieri l'hanno scoperto. I militari sono arrivati al ricercato seguendo la donna.

Vitale, non appena ha visto i carabinieri, ha cercato di fuggire ma è stato bloccato perché la zona era circondata da una cinquantina di militari ed era pattugliata dall'alto da un elicottero.

Le ricerche sono state coordinate dai pm della Dda Roberto Tartaglia e Annamaria Picozzi. Il capomafia Vitale era stato condannato in primo grado a 8 anni e 4 mesi per mafia ed estorsione, nel processo Apocalisse che vedeva imputati decine di boss e gregari delle cosche palermitane.

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