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Mafia di Bagheria, una condanna e un'assoluzione

Giuseppe Comparetto

PALERMO. Una condanna e un’assoluzione nel processo con il rito ordinario scaturito dall’operazione Reset. La seconda sezione del Tribunale di Palermo ha condannato a 14 anni (in continuazione con una precedente condanna a sei anni) Giuseppe Comparetto, accusato di associazione mafiosa.

Assolto Leonardo Granà, assistito dall’avvocato Roberto Panepinto. I due imputati erano stati arrestati nell’operazione che nel 2014 ha portato in carcere 31 persone – accusate di mafia ed estorsioni – tra boss e gregari di Bagheria e della famiglie di Villabate, Ficarazzi, Altavilla Milicia e Casteldaccia.

Ad accusarli, ancora una volta, sono i pentiti Stefano Lo Verso, Vincenzo Gennaro, Sergio Rosario Flamia. I pm avevano chiesto la condanna a 17 anni e 10 mesi per Comparetto e a 12 anni per Granà. In abbreviato sono state condannate dal gup Sergio Ziino altre 24 persone.

Nel corso delle indagini vennero accertate anche 44 estorsioni e in 22 i taglieggiati ammisero le estorsioni. Le indagini consentirono anche di risalire ai presunti autori dell’incendio all’ex dirigente del Comune di Bagheria, Giovanni Trovato, avvenuto il 27 gennaio 2007.

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