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Vendita del night, i giudici: «Marginale il ruolo di Miccoli, niente estorsione»

PALERMO. Il ruolo dell’ex capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli, nella presunta estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni dell’imprenditore Andrea Graffagnini non viene neppure preso in considerazione dai giudici della seconda sezione del tribunale che, per lo stesso episodio hanno processato Mauro Lauricella (figlio del boss della Kalsa, Antonino, detto «u Scintilluni») e Gioacchino Amato.

Nelle motivazioni della sentenza con la quale il primo è stato condannato ad un anno (pena sospesa) - non per estorsione, ma per violenza privata aggravata dal metodo mafioso - ed il secondo del tutto assolto, il collegio presieduto da Bruno Fasciana infatti non esprime alcun giudizio sul comportamento del calciatore pugliese, ma si limita a prendere atto che sarebbe stato coinvolto nella vicenda perché avrebbe conosciuto molti dei suoi protagonisti.

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