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Mafia ed estorsioni a Camporeale, due condanne e due assoluzioni

Raimondo Liotta

PALERMO. Arriva la prima sentenza dopo l'operazione che portò all'arresto di alcuni presunti esponenti e estorsori della mafia di Camporeale. Il gup Fabrizio Molinari ha condannato a otto anni e otto mesi Raimondo Liotta e a cinque anni Vincenzo Carlo Lombardo.

Assolti Giuseppe Tarantino (per non avere commesso il fatto), assistito dall'avvocato Marco Clementi, e Giuseppe Di Bella (perché il fatto non sussiste), assistiti dagli avvocati Fausta Catalano e Angelo Barone. Liotta rispondeva anche dell'occultamento del cadavere di Giuseppe Billtteri, il cui corpo non è mai stato ritrovato. Alcuni di loro furono arrestati il 21 aprile del 2015 grazie alle testimonianze di tre imprenditori che si sono ribellati al pizzo del tre per cento sugli appalti.

Un contributo importante lo diede il collaboratore di giustizia Giuseppe Micalizzi che raccontò ai pubblici ministeri Francesco Del Bene, Sergio Demontis e Daniele Paci i retroscena dell'omicidio di Billitteri, un venditore ambulante ucciso durante la guerra per il potere a Camporeale. “Vicino casa di Lo Cascio - racconta Micalizzi - c'era un escavatore e c'era Remo Liotta che scavava la buca che è proprio quasi sul ciglio della strada... e io vedo a questo cristiano mischino dallo specchietto praticamente e lo hanno buttato là... ho visto solo la faccia perché poi mi hanno chiuso il cofano e me ne sono andato...”.

Gli inquirenti hanno ricostruito le estorsioni ai danni di tre imprenditori, due impegnati a Camporeale, in provincia di Palermo, in un appalto pubblico (la costruzione di una strada) e in un cantiere privato (la realizzazione di alcune villette a Montelepre).Lombardo è stato condannato anche al risarcimento alle parti civili: Solidaria, Sos impresa, Addiopizzo, Centro La Torre, Fai.

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