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M5S tra forfait e polemiche, a Palermo partito spaccato

Riccardo Nuti

ROMA. "Il risultato" di ciò che sta succedendo a Palermo secondo "gli articoli di stampa, è evidente che sia una clamorosa presa in giro per i palermitani, sia quelli che hanno seguito la graticola dal vivo, sia quelli che l'hanno seguita online" e per "quelli che credono nel M5S".

Lo scrive la deputata siciliana del M5S Chiara Di Benedetto in un post su Facebook sul caos liste a Palermo, rilanciato da Riccardo Nuti. "Questi atteggiamenti e giochetti non appartengano al M5S per come l'ho conosciuto", attacca.

"Sono molti gli articoli di stampa in questi giorni che definiscono a rischio la presentazione della lista del Movimento 5 Stelle a Palermo in seguito alle defezioni e ritiri dalla competizione di alcune donne candidate al consiglio comunale", è la premessa di Di Benedetto.

"Ciò che viene prospettato dai giornali, e finora mai smentito dai Portavoce regionali che stanno gestendo questa fase di creazione della lista palermitana, ovvero di richiedere a Casaleggio e a Beppe Grillo una deroga per inserire in lista delle candidate dell'ultimo minuto, delle riempi-lista insomma, sarebbe gravissima oltre a costituire un precedente nella storia del M5S", continua la deputata pentastellata. "A questo si aggiunge che, sempre secondo articoli di stampa, l'Arch. Giulia Argiroffi e l'Ing. Giancarlo Caparotta, avevano già comunicato allo Staff di Beppe Grillo l'intenzione di ritirarsi dalla corsa per il candidato sindaco alcuni giorni prima della graticola, ma che è stato chiesto loro di partecipare ugualmente al confronto pubblico per evitare che l'evento venisse annullato. Inoltre, è stato riportato da diversi giornali, anche qui senza alcuna smentita, che le rinunce dell'Argiroffi e di Caparotta siano finalizzate a convogliare i voti verso il candidato Ugo Salvatore Forello", aggiunge Di Benedetto nel post.

Dopo le Comunarie del 28 dicembre scorso che aveva "selezionato" 5 candidati a sindaco per le amministrative del capoluogo siciliano, tre degli aspiranti hanno deciso di lasciare la corsa. La prima è stata Tiziana Di Pasquale,  seguita da Giulia Argiroffi. E giovedì anche Giancarlo Caparotta ha fatto sapere di non essere più disponibile. A questo punto in corsa restano Ugo Forello e Igor Gelarda.

Ma non sono stati soltanto gli aspiranti sindaco a dare forfait. Dopo Ivana Cimò e Alberto Mundo, in lizza per un seggio a Sala delle Lapidi, ieri ha lasciato un'altra donna candidata nella lista per il Consiglio comunale per il M5S: Giovanna D'Agostino.

"#M5S La graticola? Una presa in giro, stavano fingendo. Le donne? Deroghe e riempilista". Lo scrive su Fb l'ex capogruppo del M5s alla Camera ed ex candidato a Palermo Riccardo Nuti, indagato nell'inchiesta sulle presunte firme false alle comunali del 2012 a Palermo, rilanciando il post della deputata Chiara Di Benedetto sul caos liste a Palermo per le amministrative della prossima primavera.

«È incredibile. A noi non mancano di certo le attiviste donne, ma forse se loro avessero rispettato la volontà del meetup di fare la lista interna, invece di imporci le comunarie, non avremmo avuto tutti i problemi che si sono creati a seguire. Purtroppo diverse persone
giovani e preparate non si sono potute candidare per mancanza della certificazione sul portale (magari c'è chi si attiva nei tavoli di lavoro senza correre ad iscriversi sul blog)». Lo scrive su Fb la deputata regionale Claudia La Rocca, che si è autosospesa dal M5S dopo l'indagine sulle presunte firme false nella lista dei Cinquestelle alle comunali del 2012 in risposta ai post di Chiara Di Benedetto sul caos liste a Palermo.

«Infatti, se ci sarà la possibilità di integrare, cosa in cui non ci trovo nulla di male, non definirei quelle persone dei 'riempilista' (ammesso che il termine sia negativo). Sembrano - aggiunge - dei bambini che sbattono i piedi a terra perchè le cose non stanno andando per come loro le avevano pensate. Hanno voluto loro le comunarie, sapevano quali sono le poche e semplici regole per le candidature, mettere in cattiva luce chi proviene dalla società civile non ha senso».

«Non intendo prendere lezioni di etica da chi, davanti un magistrato della Repubblica italiana, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ogni comportamento contrario o di disturbo palese alle scelte democratiche della rete prese dallo scorso 28 dicembre ad oggi, a mio parere risulta semplicemente lesivo dell'immagine del Movimento stesso». Così Danilo Maniscalco, esponente della lista M5S per le Comunali di Palermo, replica a chi, come Riccardo Nuti, oggi ha criticato duramente le Comunarie nel capoluogo siciliano.

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