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A Palermo scioperano i lavoratori Tim, l'azienda: nessun esubero

PALERMO. I lavoratori di Tim sono scesi in piazza contro i tagli proposti da Flavio Cattaneo, amministratore delegato della compagnia telefonica. Hanno portato a spalla una bara con le scritte salario diritti e dignità. Secondo loro i tagli proposti dal vertice aziendale hanno ucciso e sepolto questi principi. Erano più di mille questa mattina a sfilare in corteo per il centro di Palermo.

La manifestazione è stata indetta da Cgil, Cisl e Uil, che per oggi hanno proclamato otto ore di sciopero. Il corteo è partito da piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo ha attraversato via Maqueda, corso Vittorio Emanuele per giungere sino a piazza Indipendenza, sotto la sede della presidenza della Regione, dove era in programma un incontro. La protesta, spiegano i sindacati, è legata alla "decisione dell'azienda di tagliare gli stipendi di circa 50 mila lavoratori con la riorganizzazione di un piano di lavoro e di produttività che includerà la disdetta del contratto aziendale di secondo livello a partire dall'1 febbraio 2017".

LA REPLICA. "Tim smentisce qualsiasi indiscrezione relativa all’individuazione di esuberi all’interno della società e all’avvio di procedure di legge conseguenti". E' quanto si legge in una nota. "L’azienda ha più volte ribadito alle organizzazioni sindacali la volontà dell’attuale management di salvaguardare il perimetro organizzativo e di gestire le eccedenze produttive attraverso processi di formazione e riqualificazione professionale che porteranno a un più efficace impiego delle competenze dei singoli, consentendo l’internalizzazione di attività ad alto valore aggiunto e il potenziamento delle attività legate al core business aziendale".
E ancora: "Tim ha inoltre avviato un piano straordinario di contenimento dei costi di struttura e di miglioramento della spesa senza influenzare, neppure in minima parte, il livello degli investimenti previsti né l’attuale costo del lavoro. Tim, infatti, è fortemente impegnata per lo sviluppo delle infrastrutture e per la digitalizzazione del Paese grazie a un piano di investimenti di 4,5 miliardi di euro per lo sviluppo della banda ultralarga fissa e mobile nel triennio 2016-2018".

 

Nel video le interviste a Giuseppe Tumminia della Uil e Benedetto Lombardo

Immagini di Marco Gullà

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