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Droga, blitz a Palermo con 7 arresti: c'è un uomo di Messina Denaro

PALERMO. Operazione antidroga dei carabinieri che hanno eseguito a Palermo e Napoli un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal tribunale di Palermo su richiesta della locale procura distrettuale antimafia, nei confronti di 7 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

In manette sono finiti i palermitani: Matteo Cracolici, Antonino Marino e Francesco Failla, e tre napoletani: Giuliano Marano, Francesco Greco, Francesco Battinelli. Umberto Fiorillo nato a Casavatore (Na), 52 anni, la settima persona ricercata, si è consegnato alla caserma di Casoria (Na). Durante le indagini i militari hanno accertato che l'uomo in più occasioni, ha guidato l'auto che faceva da staffetta al furgone con il quale l'organizzazione ha trasportato la droga da Napoli a Palermo.

In particolare, i carabinieri hanno scoperto un assetto criminale che gestiva un canale di approvigionamento  di stupefacenti tra Campania e Sicilia. La droga arrivava da Napoli direttamente alle "piazze" di Palermo dedite allo spaccio, attraverso alcuni corrieri fidati.

L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e Teresa Principato, oltre che dai sostituti  Caterina Malagoli e Francesca Mazzocco, è una costola di quella denominata “Panta Rei”, conclusasi nel dicembre 2015 con l’arresto di 38 persone ritenute appartenere ai mandamenti mafiosi di Porta Nuova e Villabate-Bagheria.

Al centro dell'inchiesta, c'è infatti la figura di Matteo Cracolici, pregiudicato di 50 anni, noto per i suoi rapporti con alcuni esponenti di vertice del mandamento di Porta Nuova. Il suo nome è legato a quello di Matteo Messina Denaro: Cracolici finì in carcere negli anni Novanta con l'accusa di avere favorito la latitanza del boss di Castelvetrano, fornendogli la sua carta d'identità.

Gli investigatori individuano in Matteo Cracolici uno dei referenti dell'asse Napoli-Palermo, specie per i rapporti con i fornitori campani.

Dalle indagini dei carabinieri, viene descritto un episodio in cui Cracolici si sarebbe recato periodicamente a Marano, in provincia di Napoli, presso l’abitazione di un insospettabile imprenditore 63enne al quale avrebbe consegnato cospicue somme di denaro celate nel doppio fondo della sua autovettura per far poi rientro a Palermo.

Nei giorni successivi, il fornitore, tramite un corriere, avrebbe inviato in un'auto a Palermo  ingenti quantitativi di droga, che venivano poi depositati in un villino  ad Aspra. E' da qui che l'hashish sarebbe stato "smistato" per essere "distribuito" nelle varie piazze di spaccio della città.

Nel corso dell'operazione, nel giugno 2015, i carabinieri del Nucleo investigativo hanno sequestrato 131 kg di hashish trasportati nel doppio fondo di un veicolo.

 

 

 

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