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Quindicenne costretta a prostituirsi: «Pure un giudice tra i clienti»

PALERMO. Il giudice in pensione di una via del centro non lontana dal Politeama, fra le linee longitudinali immaginarie che tagliano il porto e il palazzo di giustizia, è il colpo di scena che nessuno, nemmeno il pm, tanto meno il Gup e gli avvocati si aspettavano.

Se lo tira fuori, a sorpresa, la ragazzina oggi diciannovenne che si sarebbe prostituita, quando aveva tra 15 e 17 anni, con uomini maturi: il suo fidanzatino di ventidue anni più grande, Dario Nicolicchia, arrestato a marzo, l'avrebbe ceduta (venduta, secondo l' accusa) ad avvocati, medici, poliziotti, imprenditori, commercianti. E, appunto, a un giudice.

Nel caso specifico, anzi, si sarebbe trattato di una «sub-cessione»: un medico già «cliente» abituale l'avrebbe presentata al giudice in pensione. Così dice lei, nel corso dell' incidente probatorio al quale si è sottoposta: e ora c' è da capire se si tratti veramente di un giudice.

 

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