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La mafia nigeriana a Palermo, i racconti del pentito: il rito di affiliazione è un pestaggio

PALERMO. Comandano a colpi di ascia, hanno gerarchie definite e centri di potere. Uno è a Palermo e si è stabilito a Ballarò, ma controlla tutto il territorio. La Black Axe, "ascia nera", è una specie di mafia nigeriana che proprio come Cosa nostra segue particolari riti di affiliazione, ha un linguaggio specifico e sistemi di potere dislocati in varie zone.

L'operazione condotta dalla Procura di Palermo - nelle indagini coordinate dall'aggiunto Leonardo Agueci e condotte da Sergio Demontis e Gaspare Spedale - ha portato al fermo di 20 persone, tre sono ricercate. Ma soprattutto ha fatto luce su una serie di condotte criminali finora quasi inedite a Palermo. Un primo pezzo del puzzle la Procura lo aveva trovato quando due nigeriani avevano denunciato un'aggressione a colpi di ascia avvenuta il 27 gennaio 2014 in via del Bosco, una traversa di via Maqueda. Le loro ferite non lasciavano dubbi: avevano tentato di ucciderli, non era una semplice intimidazione. Così si arrivò alla condanna di tre nigeriani.

Questo ha spinto un affiliato a parlare e adesso la Procura ha in mano un dettagliato quadro della situazione. La “Black Axe”, un sodalizio definito comunemente “nigerian cult” (pur non avendo matrice religiosa), particolarmente pericoloso e violento, si è costituita in Nigeria nel 1977 e poi si è gradualmente diffuso in tutto il mondo. Il radicamento in Italia è dimostrato da alcune sentenze come quella emessa nel 2010 dal Tribunale di Torino che ha condannato 36 imputati nigeriani - appartenenti alla Black Axe e al gruppo rivale degli Eiye - con il riconoscimento dell'associazione a delinquere di stampo mafioso. Anche a Brescia nel 2007 diversi affiliati dei gruppi criminali nigeriani sono stati condannati per associazione di stampo mafioso, secondo quanto previsto dall'articolo 416 bis.

La Black Axe è sorta inizialmente nel mondo universitario nigeriano per aiutare gli studenti nel disbrigo delle pratiche, ma poi sono cominciati gli scontri con i gruppi rivali e l'associazione è diventata un gruppo criminale. A Palermo, il collaboratore ha distinto tra una prima fase, avviata nell’anno 2009, caratterizzata dalla presenza di numerosi nigeriani appartenenti alla Black Axe (perché battezzati in Nigeria) non ancora organizzati in forum, ed un secondo periodo, a partire dal 2013, nel corso del quale i membri del cult hanno deciso di dotarsi di strutture associative e di riorganizzarsi.

I Forum cittadini erano e sono sostanzialmente subordinati rispetto all’organismo nazionale della Black Axe, definito Zone e diretto dai membri più potenti a livello nazionale. Il relativo capo, chiamato “Head” o “National Head” era a quel tempo tale Sixco, oggi indagato, il quale aveva avuto il merito di riuscire a ricostituire la Zone Italia dopo che i vertici assoluti, stanziati in Nigeria, la avevano interdetta a seguito degli arresti del procedimento torinese.

La Procura ha così accertato che la scelta dei capi (“Head”) delle Zone è rimessa alla decisione del capo supremo nigeriano e ci sono sette principali qualifiche nell’ambito della Zone: Head, capo supremo della consorteria a livello nazionale; Spiritual, il quale interviene nelle procedure di punizione dei membri anche per attenuarne il rigore; Chama Black Axe, capo del consiglio – detto Scioi – composto dagi Eda; Ministro della Difesa, incaricato del ruolo di direzione “militare” e posto a capo dei “Buchas”; Cif Asa, responsabile delle movimentazione finanziarie riferibili alla cassa della Black Axe; Cif Eye, incaricato di controllare la sicurezza delle riunioni, Cif Cryer, definito “informatore” o banditore.

Attorno al gruppo degli affiliati ci sarebbe quello degli “ignorants” e cioè coloro che vogliono entrare nell’organizzazione. La stabilità del vincolo associativo e del ruolo assunto dai cultist è infatti attestato dalla complessità dei riti di affiliazione. Il pentito di Palermo ne ha descritti due gli inquirenti. Il primo in Nigeria prima in una università e poi nella foresta, il secondo a Verona dove c’è la Zone dove sarebbero celebrati riti di affiliazione di tutta Europa.

L’affiliazione – secondo il nigeriano che ha collaborato – è preceduta da un periodo di “orientation” ossia una sorta di apprendistato nel corso del quale vengono insegnate le principali regole del sodalizio. Durante questo periodo vengono anticipate condotte di pestaggio che poi caratterizzeranno il rito di affiliazione e che servono a sperimentare la capacità del nuovo affiliato di affrontare con coraggio e fermezza la sofferenza.

L’incontro nel corso del quale si procede con il pestaggio preliminare viene definito “First match”. Gli affiliandi vengono portati inizialmente al cospetto del Ministro della Difesa che comincia un duro pestaggio, solo coloro che vengono ritenuti adeguati possono passare al cospetto del Chama Black Axe, il quale è libero di decidere se siano pronti per arrivare al livello successivo o se, diversamente, debbano tornare innanzi al Ministro della Difesa. Se il Chama Black Axe dà il suo via libera, i candidati vanno dal “Priest” che si limita a recitare formule sacrali senza aver alcun potere di bloccare il loro cammino di affiliazione. Infine, vanno al cospetto dell’Head che dichiara la affiliazione rispettando un preciso cerimoniale.

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