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Mafia nigeriana a Palermo, smantellata organizzazione: blitz con 17 fermi

PALERMO. E’ stata scoperta e smantellata a Palermo un’organizzazione mafiosa transnazionale, con base in Nigeria, denominata “Black Axe”. Gli investigatori della squadra mobile di Palermo e di altre città hanno eseguito complessivamente 17 provvedimenti di fermo in tutta Italia, di cui 16 a Palermo.

Gli indagati avrebbero gestito in modo diretto o indiretto, la gestione ed il controllo di attività economiche illecite: dalla riscossione di crediti allo sfruttamento della prostituzione e al traffico di stupefacenti. I membri sono accusati di aver messo a repentaglio l’incolumità di diverse persone e di averne assoggettato altre anche con il vincolo dell’omertà.

L’ operazione della polizia di stato, coordinata dalla  Direzione Distrettuale Antimafia, ha permesso di individuare i vertici dell’organizzazione criminale ed è stata ricostruita la struttura verticistico-piramidale, basata su rigide regole fatte di “battesimi”, riti di affiliazione dei membri e precisi ruoli all’interno del sodalizio.

Tra i vari fermati anche il capo della base italiana della consorteria criminale, Festus Pedro Erhonmosele, denominato “Head della Zone”,prima carica formale dell’associazione nazionale, vertice supremo del sodalizio,catturato a Padova. Erhonmosele avrebbe mantenuto i contatti il capo nigeriano e con i membri più autorevoli delle altre articolazioni nazionali, europee e mondiali.

Mentre il ruolo di “Ministro della Difesa” dell’organizzazione lo avrebbe assunto Aghaku Kenneth Osahon, quarta carica principale a livello nazionale, al quale sarebbe stata demandata la gestione delle punizioni dei disobbedienti ed il coordinamento di tutte le attività esecutive dell’organizzazione, come la protezione dei membri. Anche Osahon sarebbe stato in costante contatto con il vertice della “zona” e con i membri di spicco dei vari “Forum” italiani.
L’organizzazione garantiva il rispetto delle “regole” interne e la sicurezza dei suoi principali membri attraverso il suo braccio armato, “Bucha” ovvero un picchiatore.

LE INDAGINI E IL PENTITO. E' stato un pentito a svelare i segreti della mafia nigeriana in Italia, che fa capo ai Black Axe. Ad agosto, un giovane componente del gruppo, arrestato e condannato, è stato convinto dagli investigatori della squadra mobile di Palermo a collaborare con la giustizia.

Dichiarazioni importanti le sue: il primo pentito della mafia nigeriana ha svelato i nomi dei componenti di una "cupola" nazionale: il personaggio più autorevole, Festus Pedro Erhonmosele, è stato fermato a Padova. A Palermo, operava il "ministro della difesa" dell'organizzazione, Kenneth Osahon Aghaku, quarta carica nazionale, a cui era demandata la gestione delle punizioni dei disubbidienti, era in costante contatto con i vertici dei "forum" italiani.

L'indagine, coordinata dai sostituti procuratori Sergio Demontis e Gaspare Spedale, dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci, ha consentito di azzerare i vertici dell'organizzazione criminale e di ricostruirne la struttura verticistica basata su rigide regole fatte di "battesimi", riti di affiliazione dei membri e precisi ruoli all'interno del sodalizio.

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