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"Estorsione", chiesto il rinvio a giudizio di Pino Maniaci

Pino Maniaci

PALERMO. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Pino Maniaci, il direttore di Telejato accusato di estorsione nei confronti di alcuni amministratori locali. Nelle scorse settimane il cronista era tornato libero dopo la decisione del gip Nicola Aiello (che tratterà l’udienza preliminare) che aveva revocato la misura cautelare di divieto di dimora nelle province di Palermo e Trapani.

La battaglia tra Procura e difesa è infatti cominciata ben prima dell’eventuale processo. Prima del gip si era pronunciata la seconda sezione della Cassazione che aveva respinto il ricorso (dichiarandolo inammissibile) presentato dagli avvocati Antonio Ingroia e Bartolomeo Parrino e il direttore della tv locale era stato nuovamente allontanato dalle province di Palermo e Trapani.

Il giornalista, ripreso dai carabinieri mentre chiedeva denaro ai sindaci dei comuni di Partinico e Borgetto, ha sempre respinto le accuse. Adesso dovrà difendersi dall’accusa di aver chiesto con insistenza soldi ai sindaci di Borgetto, Gioacchino De Luca, e Partinico, Salvo Lo Biundo. A Maniaci viene contestato anche di aver imposto a un assessore di Borgetto l’acquisto di duemila magliette col logo della sua emittente.

Il primo divieto di dimora (relativo alle estorsioni nei confronti dei sindaci) era stato annullato dal Tribunale del Riesame per motivi formali. Successivamente, la Procura aveva impugnato un'altra parte della decisione del Gip Fernando Sestito che aveva respinto la richiesta di allontanare il direttore di Telejato dalle due province per l'ipotesi di estorsione all'ex assessore di Borgetto Gioacchino Polizzi.

Il Riesame aveva accolto l'appello della Procura per questo capo d'accusa e Maniaci si era rivolto alla Cassazione per ottenere l'annullamento della decisione. La Suprema Corte ha respinto la sua istanza, ma Aiello, dopo avere nuovamente interrogato Maniaci ha ritenuto che non ci siano i requisiti per applicare la misura cautelare.

Simona Licandro

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