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"Firme false per le comunali 2012", salta l'assemblea del M5s

Fonte Ansa

PALERMO. È saltata l'assemblea degli attivisti del M5s in programma stasera a Palermo per discutere del caso delle presunte firme false a supporto della lista per le comunali del 2012, delle comunarie per la scelta dei candidati alle amministrative della primavera prossima al momento in stand-by, e del programma elettorale da presentare alla città.

La richiesta di incontro era stata avanzata, con un post sul Forum Palermo 5 stelle da un'attivista storico Adriano Varrica, tra i fondatori del meet up palermitano, oggi  in lizza per le comunarie.  La riunione sarebbe dovuta servire anche per condividere il contenuto di una lettera da inviare a Beppe Grillo, Casaleggio jr e Luigi Di Maio per valutare una presa di posizione sul caso delle presunte firme false.

«Il tentativo di rispondere all'esigenza di un momento di confronto interno è stato trasformato in un fenomeno mediaticamente rilevante, pronto ad uscire sui giornali - scrive Varrica nel post in cui comunica che la riunione non si terrà - o su qualche trasmissione televisiva nazionale. Lo scopo non era agevolare i detrattori del Movimento ma contribuire al nostro dibattito politico interno».

«Ciò scritto comunico - scrive ancora - ufficialmente che la riunione di cui avrei proposto comunque il rinvio non si terrà per problematiche operative».

«Dopo le polemiche sulle presunte firme false nella lista per le comunali del 2012 a Palermo, è stato predisposto un documento nel quale insieme a una quarantina di attivisti storici e nuovi iscritti al M5s chiediamo la sospensione dei parlamentari Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Claudia La Rocca  e di estromettere dalle comunarie Samanta Busalacchi  e Riccardo Ricciardi, marito della deputata nazionale Loredana Lupo, quest'ultimo per evitare 'parentopoli'». Lo dice Massimo Trezza, attivista palermitano dal 2013 e membro del gruppo quinta circoscrizione.

«Stasera alla riunione avremmo voluto presentare il documento - dice Trezza - Non escludo che la riunione sia saltata per evitare di entrare nel merito della nostra richiesta. È da tempo che nel M5s a Palermo non c'è libera partecipazione: è stato ridotto a un club esclusivo e non a un movimento inclusivo. Non condanno nessuno, a me interessa il bene del movimento  che si apra a quante più persone possibile, ma credo che dopo il caso sollevato questi parlamentari debbano mettersi da parte per correttezza. Non possiamo accettare che sia Nuti a vagliare i curricula per le comunarie».

"Secondo la ricostruzione fatta dai servizi de Le Iene - dice Trezza - emergerebbe una responsabilità, di Mannino e Busalacchi, sul caso delle presunte firme false, mentre La Rocca è citata a proposito di uno scambio di e-mail tra attivisti aventi a oggetto proprio la raccolta firme. La richiesta di sospensione per Riccardo Nuti è motivata perchè allora era il responsabile della raccolta firme per il M5s e candidato a sindaco a Palermo".

"Sarebbe una scelta consequenziale - conclude - a preservare sia i parlamentari che l'intero movimento. Loro per primi avrebbero dovuto fare chiarezza".

Fonti del meet-up di Palermo smentiscono l'esistenza di un «fantomatico documento» col quale si chiederebbe la sospensione dal movimento di tre deputati sul caso delle presunte firme false. «Se davvero esistesse un documento del genere - aggiungono le fonti - non sarebbe in alcun modo espressione degli attivisti di Palermo. Evidentemente c'è qualcuno con qualche mal di pancia antico che sta cercando di strumentalizzare il momento attuale».

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