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Nasce un comitato per il "no" al referendum in Sicilia - Video

PALERMO. “Vincerà il no” è il messaggio chiaro che  è partito oggi da Palazzo dei Normanni dove sono stati presentati i Comitati per il “No al referendum costituzionale”.

Attorno ad un tavolo si sono seduti  il commissario regionale di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, il coordinatore nazionale di Forza Italia della campagna per il “No al referendum” Renato Schifani e il  capogruppo FI all'Ars Marco Falcone .

"Siamo qui per ribadire con forza il nostro no grande alla riforma del ministro  Boschi nella quale ci sono scritte nero su bianco  nuove regole del nostro Paese. Questo genere di riforme non dovrebbe essere fatta da un solo partito”, precisa Miccichè -   "E’ opportuno che i siciliani riflettano su una riforma veramente sbagliata, che bloccherebbe l’Italia. Il rischio è che non si possa più votare per una nuova Costituzione.

Il nostro ‘no’ vuole dare un input  per fare una nuova Assemblea costituente". Anche il capogruppo di Forza Italia all’Ars Marco Falcone ha precisato durante l’incontro con la stampa che: “No pensiamo che questa sia una riforma che non crea progresso,  piuttosto una maggiore conflittualità, un accentramento dei poteri dello Stato a scapito delle Regioni- continua Falcone-   Oggi abbiamo lanciato in Sicilia  9 comitati provinciali e  500 comitati locali. Noi vogliamo parlare a tutte le categorie artigiani, avvocati, ingegneri, agricoltori, insegnanti, medici, commerciati e spiegare loro quanto questa riforma non sia condivisa  da tutte le parti politiche. Infatti  è una riforma che non supererà il bicameralismo perfetto ma creerà un bicameralismo anomalo. Il Senato avrà delle funzioni ispettive nei confronti di Stato e Regioni con una enorme percentuale di possibilità di conflitti. Con questa riforma non si risparmierà un centesimo e i passaggi legislativi per approvare una legge si moltiplicheranno. Una riforma che crea confusione anche nelle competenze di Stato e Regioni secondo quanto previsto dall’articolo 117 della Costituzione”.

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