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Palermo, dissequestrati i beni dell’imprenditore Rizzacasa

PALERMO. Dal clamore al sequestro, dal blocco delle attività al passaggio sotto il controllo dell'amministrazione giudiziaria e poi il nulla: restituiti tutti i beni all'imprenditore Vincenzo Rizzacasa, uno dei nomi più noti dell'edilizia in città e non solo.

A sei anni dal sequestro di società, ville, palazzi, residenze storiche, appartamenti, per un valore stimato di almeno 200 milioni di euro, la sezione misure di prevenzione del Tribunale, presieduta da Giacomo Montalbano (relatore ed estensore), nega la confisca chiesta dalla Procura e ordina che tutto il patrimonio torni all'avente diritto e agli altri «intervenienti», familiari e soci.

I giudici accolgono così le tesi degli avvocati Giuseppe Oddo, Raffaele Bonsignore e Santi Magazzù ed escludono la pericolosità sociale dell'architetto, già sancita, anche se indirettamente, dalla sentenza che, nel gennaio 2013, aveva mandato assolto Rizzacasa dalle accuse di essere stato un imprenditore socio di fatto di mafiosi, dopo la condanna di primo grado a tre anni e otto mesi.

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