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Ospedale di Cefalù, 5 reparti a rischio: sindaco chiede audizione all'Ars

PALERMO. L'ospedale di Cefalù esce fortemente ridimensionato dal piano preparato dall'assessore regionale alla salute, Baldo Gucciardi. L'ospedale, che è il quinto per numero di ricoveri dell'intera provincia di Palermo, perderebbe i reparti di oncologia, neurologia, emodinamica, urologia e chirurgia vascolare.

Da azienda di riferimento regionale il "Giglio" diventerebbe struttura di interesse locale. E dovrebbe chiudere anche il punto nascite che, non toccando i 500 parti all'anno, è destinato dal piano sanitario nazionale a essere soppresso.

"In queste condizioni - dice il sindaco Rosario Lapunzina - verrebbe impedito il perseguimento delle finalità previste dallo statuto della Fondazione Giglio. Ne mettono a rischio perfino l'esistenza".

I consiglieri comunali di 12 comuni del distretto sanitario di Cefalù e dell'area dei Nebrodi parteciperanno lunedì a una seduta straordinaria aperta per dire no al declassamento dell'ospedale Giglio.

La seduta è stata convocata dal presidente del consiglio comunale di Cefalù, Antonio Franco, che ha esteso l'invito ai consiglieri di Campofelice di Roccella, Gratteri, Pollina, Castelbuono, San Mauro Castelverde, Lascari, Isnello, Collesano, Santo Stefano di Camastra, Tusa, Pettineo.

Nella convocazione il presidente Franco definisce «dissennati» i tagli a servizi, settori e personale.  Il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, ha chiesto un'audizione davanti alla commissione sanità dell'Assemblea regionale siciliana, alla presenza dell'assessore alla salute Baldo Gucciardi.

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