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Cereali siciliani, Corrao interroga Bruxelles: tutelare filiera e consumatori

PALERMO. “Mentre gli agricoltori siciliani ed in particolare i cerealicoltori si sono visti ridurre il prezzo del grano duro a meno di 20 cent al chilo, continuano a sbarcare in Sicilia navi con grani provenienti da chissà dove. La Regione Siciliana ha inviato a Bruxelles la richiesta dello stato di crisi?”.

A chiederlo è l'eurodeputato M5S Ignazio Corrao che ha predisposto in queste ore apposita interrogazione alla Commissione Europea per sapere se la Regione Siciliana ha dato seguito alle promesse degli scorsi mesi di dichiarare lo Stato di Crisi del settore agricolo siciliano.

“Negli ultimi anni in Sicilia - sottolinea Corrao - il settore cerealicolo sta osservando un preoccupante e perdurante calo dei prezzi alla produzione. Flessione dei prezzi che non può essere connessa solo alle dinamiche di produzione e consumo nel mercato europeo, bensì dal ricorso sovente all’approvvigionamento di grano estero a prezzi bassissimi e incompatibili con i costi di produzione europei e la stessa salubrità per i consumatori.

Per fronteggiare la crisi del settore, oggi alcuni agricoltori siciliani, spesso formatisi all'università e poi tornati in campagna, investono nella produzione di grani antichi creando nuove filiere e mercati oltre ad arricchire la biodiversità. I giovani agricoltori siciliani hanno infatti recuperato e coltivato alcune varietà di grani siciliani, prodotte in regime biologico e moliti nei mulini in pietra ottenendo farine di altissima qualità”.

Per tali ragioni l'eurodeputato alcamese ha anche chiesto alla Commissione Europea se “abbia ricevuto da parte delle autorità competenti la richiesta di valorizzazione della variabilità genetica dei grani antichi siciliani e se è sua intenzione riconoscere, attivare misure di sostegno e valorizzazione dei grani antichi siciliani”.

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