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Protesta degli insegnanti a Palermo: dalla Sicilia ci sarà un esodo

PALERMO. Gli insegnanti palermitani della scuola primaria hanno occupato questa mattina la sede dell’ex provveditorato agli studi, in via San Lorenzo. Centinaia di docenti hanno affollato la sede sia all’interno che all’esterno degli uffici. Una insegnate è stata colta da malore ed è stato chiamato il 118.

“Le riforme di Renzi sono state pilotate perché queste sono state solo a favore di alcune categorie. Molti insegnati delle scuole medie e superiori sono rimasti in provincia, mentre per quelli della primaria ci sarà un vero esodo. Noi siamo stati abbandonati da tutti i sindacati – spiega l’insegnate Maria Pia Labita -. Ci hanno attribuito dei punteggi sbagliati e nelle ammissioni in ruolo non c’è stata trasparenza. La mobilità è stata attribuita dai provveditorati senza che fosse pubblicato il criterio di assegnazione del punteggio e in ogni caso ci sono persone con punteggi bassi che sono rimaste in provincia di Palermo, mentre altri sono stati mandati al Nord e non si capisce il criterio”.

Sull'argomento si è già espressa nei giorni scorsi l'Anci Sicilia. Per Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario dell'AnciSicilia "in Sicilia, circa settemila insegnanti, non più giovanissimi e legati alla propria terra sia dagli affetti familiari, sia dall'essere pienamente integrati al tessuto economico, sociale e culturale, saranno costretti a spostarsi nelle regioni del Centro-Nord".

L'Anci ha proposto di "potenziare l'offerta formativa attraverso un'attivazione consistente del tempo pieno o prolungato nelle scuole per garantire uno strumento importantissimo per le famiglie e per gli alunni ed evitare l'esodo di massa dei docenti".

L'Ars ha invece approvato nei giorni scorsi una mozione presentata dai parlamentari del gruppo del Partito Democratico, che impegna il governo regionale "ad attivare - in sintonia con il governo nazionale - una serie di iniziative relative al settore della scuola utili al mantenimento dell'unita' dei nuclei familiari, evitando trasferimenti di docenti da Sud a Nord e facendo in modo
che chi e' gia' stato trasferito possa tornare in Sicilia".

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