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Ars, Ardizzone: troppi cambi di casacca in questa legislatura

PALERMO. Gli sprechi del passato, l'enorme bacino di precari da reimpiegare, l'attività dell'Assemblea Regionale Siciliana e un ripensamento dello Statuto sono alcuni dei punti affrontati dal presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone durante la consueta cerimonia del Ventaglio.

«Gli sprechi ci sono stati - ha detto, alludendo allo sperpero di risorse pubbliche degli anni '70 - Ma ora si ricomincia, si riparte». «Questa legislatura si è contraddistinta per troppi cambi di casacca - ha aggiunto - Passare da un partito all'altro è ormai una prassi patologica. E questo perchè non c'è più una selezione della classe politica».

A proposito dei precari ha poi aggiunto: «ogni Bilancio destina loro circa 17 milioni. Non dico certo di licenziarli, ma decisamente va ripensato il loro impiego». Sullo Statuto: «la specialità è vista come un privilegio - ha detto - e questo anche per colpa dei politici. Invece andrebbe ripensata. La Sicilia è un crocevia, una terra di frontiera in cui si gioca la partita dell'immigrazione. Per questo dovremmo spingere su certi ambiti come i diritti, l'integrazione, l'utilizzo dei migranti, diventando esempio e input per il resto del Paese». Ardizzone ha poi sottolineato che dal luglio scorso l'Ars è stata impegnata in 95 sedute. «Contro le 20 di altri Consigli regionali», ha detto.

«Voterò sì alla riforma costituzionale pur senza molta convinzione». Lo ha detto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone che ha partecipato alla cerimonia del Ventaglio. «Ritengo che alcuni punti andrebbero rivisti - ha spiegato - perchè ho l'impressione che parlino più alla pancia che alla testa dei cittadini». «Ad esempio - ha detto - non si possono mettere in Costituzione norme sugli stipendi dei consiglieri regionali. I nostri Costituenti non l'avrebbero mai fatto. Poi si può abbassarli, ma non metterlo in Costituzione. Questo è un parlare alla pancia».  «Certamente - ha proseguito - era invece da rivedere il bicameralismo perfetto, mentre la legge elettorale, così come è concepita, desta qualche perplessità».

E a proposito dell'emendamento che sarà discusso la prossima settimana, che consente la sanatoria per le costruzioni realizzate prima del 1985 entro 150 metri dalla battigia,  Ardizzone ha detto: «Devo approfondire la questione. Aspetto una relazione dagli uffici e valuterò se l'emendamento è ammissibile».

A proposito di emendamenti simili si era posto un dubbio di costituzionalità. Da qui l'esigenza di valutare la questione. «Io non l'avrei firmato», ha detto Ardizzone rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano come mai l'emendamento presenta la firma anche di 7 deputati regionali della maggioranza.

immagini di Marcella Chirchio

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