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Strage di via D'Amelio 24 anni fa
Palermo ricorda, ma verità lontana

PALERMO. Palermo oggi ricorda Paolo Borsellino, a 24 anni dalla strage di via D'Amelio in cui la mafia uccise il giudice e gli uomini della scorta. Tante le iniziative per non dimenticare.

A partire dalle 9, le attività del centro studi "Paolo Borsellino" e la Direzione generale per lo studente del ministero dell'Istruzione, intratterranno i più piccoli con laboratori e giochi.

Alle 9,45 alla caserma della polizia Lungaro, deposizione di una corona di fiori dal parte del capo della Polizia in occasione dell'anniversario della strage di via d'Amelio.

Alle 10 nell'Aula Magna della Corte d'Appello,  un convegno per ricordare la figura di Paolo Borsellino organizzato dal'Anm e dalla Commissione parlamentare antimafia in occasione del 24/o anniversario della strage di Via D'Amelio. Partecipano Rosy Bindi, Gioacchino Natoli, Franco Roberti e Roberto Scarpinato e il segretario generale dell'Anm Francesco Minisci.

Poi, a partire dalle 15, sul palco di via D'Amelio gli interventi organizzati dalle Agende rosse, con il magistrato Leonardo Guarnotta, Giuseppe Costanza (superstite della strage di Capaci), Antonio Vullo (autista di Paolo Borsellino, sopravvissuto alla strage) e Giuseppe Giordano (già ispettore Dia). A seguire gli interventi di esponenti della società civile: da Luigi Lombardo del Siap, a Gregorio Porcaro di Libera, e ancora Giovanni Impastato, Angela Manca mamma di Attilio, le poetesse Lina La Mattina e Marilena Monti.

Alle 20 la biciclettata che partirà da via D'Amelio fino a via della Vetriera, dove ha sede la "casa di Paolo Borsellino" il centro di aggregazione a cui ha lavorato il fratello del giudice, Salvatore e dove ieri si è svolta una preghiera interreligiosa con il sindaco, Leoluca Orlando che ha donato una copia della Torah, una del Corano e una dell'Itinerarium Rosaliae. Al ritorno, in via D'Amelio, la proiezione del film "Era d'estate" di Fiorella Infascelli.

Alle 20.30 da piazza Vittorio Veneto partirà la tradizionale fiaccolata promossa da "Comunità '92" (coordinamento che unisce le varie anime della destra siciliana) e "Forum XIX Luglio" e che si concluderà in via D'Amelio, con alcuni rappresentanti dei Comuni di Palermo, Vittoria e Caltagirone incentrata sul tema "Esempi non parole".

Intanto, dopo undici processi la verità su quel terribile attentato è ancora lontana. Smontato il teorema fondato sul falso pentito Vincenzo Scarantino, gestito dal pool degli investigatori dell'ex questore Arnaldo La Barbera, il nuovo corso giudiziario sulla strage è ora ispirato dalle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza dalle quali sono scaturite due svolte. Una è quella che ha portato alla revisione del processo a sette personaggi già condannati all'ergastolo. E l'altra è quella che ha innescato un processo quater a carico dei boss Salvo Madonia e Vittorio Tutino e dei pentiti taroccati Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci.

L'irruzione di nuove figure criminali ha certamente consolidato la matrice operativa mafiosa, mettendo ognuno al posto giusto, ma ha alzato nuove ombre sulle strategie e sugli obiettivi di chi ha guidato la macchina investigativa. E proprio su questo fronte la verità, che sembrava vicina, si è di nuovo allontanata dopo l'archiviazione delle posizioni di tre uomini-chiave del pool come Salvatore La Barbera, Vincenzo Ricciardi e Mario Bo. Tutto questo accadeva mentre al processo-quater si aprivano nuovi spiragli e un vero e proprio giallo su contrasti, rivalità e manipolazioni che hanno tanto indignato Lucia Borsellino da farle dire: "Mio padre è stato ucciso due volte".

 

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