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Arenella, ex fabbrica piena di amianto: "Non possiamo intervenire"

PALERMO.  Un terreno e un capannone di oltre 3 ettari trasformato in un canile abusivo. E' per questo motivo che da giugno la ex fabbrica di lievito dell'Arenella - e il terreno - sono stati sequestrati dal Tribunale fallimentare. Oltre 500 cani vivono praticamente in mezzo a discariche di amianto. Nonostante i sigilli, qualche volontario - non autorizzato - entra nella ex fabbrica per dare da mangiare ai cani. Una situazione ormai insopportabile per i cittadini che vivono nella borgata, e resa ancora più difficile a seguito degli incendi dello scorso 16 giugno, momento tragico in cui è andato a fuoco l'eternit disperdendo nell'aria sostanze nocive.

Da allora, la situazione della ex fabbrica è ritornata sotto i riflettori. La società incaricata dal Comune che si occupa di smaltire l'amianto in città (NaturAmbiente, ndr) è pronta e disponibile, ma un intoppo burocratico blocca la bonifica della zona. "La situazione è così da almeno un anno - spiega Massimo Sortino, direttore tecnico di NaturAmbiente, ai microfoni di Ditelo a Rgs -, dall'ultimo volta in cui sono andato a fare un sopralluogo. Ci sono punti di inquinamento, coperture. Al momento non possiamo intervenire. Aspettiamo l'ordine dal giudice, dal tribunale per partire con i lavori di bonifica".

Intanto, da luglio dello scorso anno ad ora l'azienda ha raccolto in città oltre 185 tonnellate di amianto, in particolare nei quartieri Zen, Brancaccio e Borgo Nuovo, luoghi in cui la società è dovuta intervenire anche quattro-cinque volte dopo la prima bonifica.

 

 

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