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Consorzi di bonifica in sciopero. Cracolici: entro l'anno ridotti da 11 a 2

PALERMO. Sciopero dei lavoratori dei Consorzi di bonifica, in presidio nei luoghi di lavoro e davanti alle Prefetture, mentre una delegazione sindacale si è recata all'assessorato regionale all'agricoltura per essere ricevuta, come si può vedere nelle immagini del video.

È un'iniziativa di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil regionali che chiedono la riforma del comparto, l'abrogazione dell'art. 47 della legge regionale 9 del 2015 che diminuisce progressivamente il contributo della regione con conseguente aumento dei canoni irrigui per gli agricoltori, l'avvio di un progetto di difesa del territorio regionale dal rischio idrogeologico con l'utilizzo dei lavoratori delle garanzie occupazionali oltre il limite previsto, il pagamento degli stipendi arretrati.

Intanto, l'assessore regionale all'Agricoltura Antonello Cracolici, intervenuto al consiglio regionale di Coldiretti Sicilia, ha fatto sapere che «entro la fine dell'anno sarà attuata la riforma dei consorzi di bonifica. Da undici passeranno a due ed avranno una gestione diretta degli agricoltori».

Cracolici ha illustrato la situazione dei consorzi affermando che la riforma si impone ormai soprattutto per la situazione debitoria delle strutture che hanno raggiunto tetti elevatissimi. «I consorzi di bonifica - ricorda Coldiretti Sicilia - sono commissariati da 21 anni e come più volte evidenziato hanno costi di gestione molto alti che gravano sulle aziende agricole su cui ricadono gli aumenti del costo dell'acqua».

Vari gli argomenti affrontati con il rappresentante del Governo regionale tra cui il mancato pagamento degli aiuti del biologico determinato dallo stop del Tar al bando. Anche su questo l'assessore Cracolici ha esposto tutti i passaggi giudiziari che la Regione sta compiendo per arrivare ad una soluzione. L'assessore ha inoltre sottolineato l'inflessibilità sulla gestione dei terreni demaniali ribadendo che tutti coloro che non risulteranno in possesso delle idoneità, non soltanto non potranno godere di alcuna concessione, ma si recupereranno eventuali benefici goduti sia nel programma 2007/2013 sia nel nuovo Piano di sviluppo rurale, e «chiederemo - ha detto - di fare altrettanto ad Agea per i contributi del primo pilastro della Politica agricola comunitaria, nei confronti dei soggetti che non sono in possesso dei requisiti di legalità».

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