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Gli arresti a Ballarò, il parroco: nel quartiere una nuova coscienza e necessità di legalità

Don Francesco Furnari, parroco di San Nicolò all’Albergheria

PALERMO. Nuova sensibilità nelle coscienze degli abitanti del quartiere Ballarò di Palermo. “Si senti la necessità di legalità”. Queste le riflessioni che don Francesco Furnari, parroco di San Nicolò all’Albergheria, affida a Gds.it il giorno dopo il blitz della squadra mobile a Ballarò, che ha portato all’arresto di dieci persone, ritenute appartenenti a un gruppo criminale che avrebbe minacciato ed estorto denaro ai commercianti stranieri della zona. Un’operazione che è stata possibile anche grazie alla collaborazione di quegli extracomunitari che hanno trovato il coraggio di denunciare.

Don Francesco è qui in città da due anni ma sente che la nascita di “Sos Ballarò”, un comitato che ormai da una anno unisce le diverse esigenze della popolazione del quartiere, della chiesa che vengono poi esposte ciclicamente alle istituzioni cittadine. “In questo comitato, nato spontaneamente - dice -, sono stati spesso discussi argomenti come estorsione e pizzo”.

“La popolazione extracomunitaria del quartiere – riflette don Francesco – è più libera dai condizionamenti ambientali e ha più facilità a denunciare le estorsioni, rispetto ai palermitani del quartiere che sono più legati a un retaggio omertoso”.

“E’ necessario stimolare le coscienze infantili di molti abitanti di Ballarò, noi in chiesa stiamo cercando di promuovere incontri educativi per far crescere le coscienze  perché solo con la riflessione si può crescere  mentalmente e spiritualmente e creare una società migliore”, conclude don Francesco.

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