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Almaviva, Camusso: nel settore dei call center concorrenza sleale

PALERMO. «Tutto quello che stiamo facendo è per contrastare i licenziamenti. Il settore dei call center è il più sottoposto alla logica delle gare al massimo ribasso e delle esternalizzazioni fuori dal Paese determinando una concorrenza sleale. Su questo ci aspettiamo l'applicazione concreta di norme esistenti passando a una effettiva attuazione. Continuiamo a chiedere che a partire dalle aziende pubbliche non si facciano gare al massimo ribasso e si rispettino contratti di lavoro e condizioni».

Così il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso a Palermo parlando della crisi del gruppo Almaviva, che ha annunciato 2.988 esuberi su scala nazionale.

«La vertenza Almaviva come quella di altri call center in altre città italiane dimostra che occorre una necessaria trasformazione in questo settore per fare il salto» ha aggiunto.

A chi le ha chiesto un commento sulla rottura delle trattative tra azienda e sindacati dopo la bocciatura da parte dei lavoratori dell'ipotesi di accordo sulla solidarietà fino a novembre Camusso ha risposto:

«Non c' è stata una rottura, ma una ipotesi del Governo che non avendo la prospettiva concreta di portare a soluzione il problema, ma rinviandolo di qualche tempo, è stata respinta dai lavoratori».

«Quella di Almaviva è una vertenza che riguarda tutto il gruppo - ha concluso - bisogna affrontarla come tale e sapere che quando è un settore intero in difficoltà servono misure di politica industriale e investimenti, come è stato per Termini Imerese. Non è una vertenza risolvibile solo con l'azienda».

Immagini di Marcella Chirchio

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