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Pio La Torre, il figlio: "La mafia nega molti diritti, serve combatterla"

PALERMO. "Per me ogni giorno è il 30 aprile".

Lo ha detto Franco La Torre intervenendo questa mattina alla cerimonia di commemorazione del padre, Pio La Torre, ucciso dalla mafia la mattina del 30 aprile 1982.

L'allora segretario regionale del Pci era in auto con il suo collaboratore Rosario Di Salvo: oggi una lapide in via Li Muli, ex via generale Turba, luogo dell'eccidio, li ricorda entrambi.

"La mafia nega molti diritti - ha aggiunto La Torre - dobbiamo combatterla e contrastarla, tutti i giorni".

Alla cerimonia per l'anniversario erano presenti esponenti politici, istituzionali, delle forze sociali e cittadini. "Dobbiamo essere all'altezza delle sfide lanciate da Pio Lo Torre - ha detto il segretario regionale del Pd Fausto Raciti - che ha trasformato le sue battaglie politiche e antimafiose condotte in Sicilia, in temi di dibattito europeo". Il segretario provinciale Pd Carmelo Miceli ha detto che "di fronte al ritorno crudele e criminale di Cosa nostra bisogna essere tutti uniti, se davvero si vuole onorare e ricordare Pio La Torre". Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha invece ricordato la "straordinaria capacità di Pio La Torre di portare la mobilitazione delle lotte contadine su temi di straordinaria e drammatica attualità come quello della pace e della lotta alla mafia".

Immagini di Marcella Chirchio

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