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Mafia, il procuratore Lo Voi: bisogna ridurre i tempi di confisca

PALERMO. «Occorre lavorare sulla tempistica della confisca dei beni, riducendo i tempi dei procedimenti che vengono portati avanti, applicando le regole del codice che necessitano oggi di una serie di passaggi che non sono eliminabili. Bisogna però lavorare per ridurre i tempi».

Lo ha detto ai cronisti il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, a margine delle commemorazioni in corso al teatro Biondo a Palermo per  il 34esimo anniversario dall'eccidio dell'omicidio del segretario del Pci Pio La Torre e dell'autista Rosario Di Salvo.

«Quanto alla fase successiva, dell'assegnazione dei beni, che non è di competenza dell'autorità giudiziaria - ha aggiunto - penso che l'aspetto più importante sia legato alla selezione dei beni confiscati, per capire subito quali sono i beni che possono rimanere sul mercato, quali quelli che occorre riassegnare per finalità sociali e quali quelli per cui non si prevede una possibile utilizzazione e possono essere destinati alla vendita».

«Non possiamo avere una visione manichea della lotta alla mafia. Sono tra coloro che sostengono che la lotta alla mafia non si predica, si pratica. Una parte del sistema politico colludeva e collude ancora con la mafia e con il sistema affaristico». L'ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta, intervenendo alla manifestazione in corso al Teatro Biondo a Palermo, per il 34/mo anniversario dall'eccidio del parlamentare del Pci Pio La Torre, ucciso dalla mafia insieme a Rosario Di Salvo.

«In Sicilia - ha detto - abbiamo fatto una legge sull'acqua ma a Roma non lo capiscono e ce l'hanno impugnata». Crocetta rivolgendosi al sindaco di Palermo Leoluca Orlando anche lui presente in sala e riferendosi alla gestione centralizzata del sistema degli Ato rifiuti e alla gestione dell'acqua ha detto: «Caro sindaco mi trova schierato dalla sua parte, ma questo obiettivo riscontra ostacoli. Anche a Roma c'è la Mafia, c'è stata mafia Capitale. Ridurre la questione mafiosa alla Sicilia è un'ipocrisia».

«La Costituzione è stata scritta da ragazzini di culture diverse, che ce l'hanno regalata, mentre l'Italia usciva dalla guerra. Fascismo e Mafia è la stessa cosa. Dobbiamo saper riconoscere gli uomini di estrazione diversa che si sono battuti per la giustizia e per la legalità». Lo ha detto l'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, a margine del 34mo anniversario dell'eccidio del parlamentare del Pci Pio La Torre e del suo collaboratore Rosario Di Salvo. Poi Lorefice ha ricordato: «Negli anni Ottanta, gli anni dei missili a Comiso Pio La Torre e Salvatore Pappalardo si sono ritrovati insieme davanti al fronte antimissili».

 

Immagini di Marcella Chirchio

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