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"Portò un paziente nell'ospedale più lontano", infermiere condannato

PALERMO. L’ospedale più vicino era il Policlinico, a pochi passi c’era il Civico. Giorgio Calivà, 69 anni, in piena crisi respiratoria, fu portato però a Villa Sofia – dove poi morì - ormai in fin di vita. A optare per l’ospedale più lontano, quel giorno a ottobre 2011, fu, secondo gli inquirenti, l’infermiere Francesco Giambanco, condannato a due anni e mezzo per omicidio colposo dal gup Fernando Sestito che ha accolto le richieste del pm Daniele Sansone.

Quando ebbe l’inizio di infarto, Calivà si trova nella sua abitazione di via Paolo Emiliani Giudici, a due passi dalle cliniche universitarie. L’ambulanza arriva, riscontra alcune anomalie cardiache: codice giallo. Sul mezzo, con la funzione di team leader, ci sarebbe stato Giambanco.

Per arrivare a Villa Sofia fu necessaria quasi mezz’ora e durante quel tempo le condizioni del paziente precipitarono. I medici del pronto soccorso cercarono di rianimarlo ma non ci fu nulla da fare. I suoi parenti decisero dunque di presentare una denuncia. Da qui l'inchiesta, che per i pm ha dimostrato l'errore nella scelta dell'infermiere.

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