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Jazz, il palermitano Gianluca Pellerito vola a New York

PALERMO. Sarà l’unico italiano leader di una band jazz ad esibirsi nel cartellone del Blue Note di New York, lo storico locale che in oltre trent’anni di attività ha accolto nomi come Oscar Peterson, Dizzy Gillespie, Chris Botti e Dave Brubeck: è Gianluca Pellerito, palermitano, classe ‘94, 22 anni ancora da compiere, pupillo di Jean-Paul “Bluey” Maunick degli Incognito.

«Ho scoperto di essere parte del cartellone del Blue Note (in quintetto con Marco Panascia al basso, Michael Eckroth al pianoforte, Sheryl Bailey alla chitarra e Karen Marie alla voce, ndr.) a gennaio – racconta Gianluca, in viaggio tra Boston, dove studia adesso, e New York – . Allora però non sapevo quali musicisti sarebbero intervenuti in questa stagione, sapevo che sul palco avrei trovato gente che sto studiando a Berklee. Di lì a qualche settimana ho appreso di essere l’unico italiano leader di una band in rassegna: la cosa mi carica sempre di più, di euforia come di responsabilità. Questo concerto è fondamentale».

A gennaio dello scorso anno, Gianluca Pellerito arrivava al Berklee College of Music, la scuola di musica contemporanea più importante al mondo: «La cosa in cui più sto maturando è l’approccio a nuove etnie, visto che ogni giorno mi ritrovo a contatto con persone di tante nazionalità diverse. Sono a Berklee, ma in realtà sono in tutto il mondo, quotidianamente mi ritrovo a contatto con cento culture diverse. E la mia musica riflette questi cambiamenti. Dal punto di vista didattico, il periodo difficile l’ho già superato. Un po’ di difficoltà – di incertezza, di paura – l’ho vissuta nei primi due mesi. Da un anno a questa parte mi sento a casa. Forse più che in Sicilia, che mi manca comunque enormemente».

In ballo continua a esserci il suo secondo disco da solista, il seguito di Jazz My Way, uscito nel 2013:

«Ricordate il disco tributo a Stevie Wonder a cui intendevo lavorare? Lo sto realizzando con un altro progetto, chiamato Overjoyed, in cui ho coinvolto altre mie conoscenze americane. Gli arrangiamenti sono curati dal mio pianista, e sono piaciuti tantissimo. A maggior ragione se è un ragazzo di 21 anni a suonarli e personalizzarli. La grande novità, per me, è stata l’arrivo di Karen Marie, la mia cantante, adesso membro fisso del quintetto. Con lei possiamo regalare emozioni nuove al pubblico». I prossimi due mesi saranno pieni zeppi di esami, ma «in estate – nonostante non ci siano date certe – ci sono arrivate richieste per tappe a Los Angeles, a Las Vegas e in Brasile».

Ed è proprio a Los Angeles che Gianluca vorrebbe trasferirsi in futuro: «Il mio interesse per il jazz è sempre centrale, e continuerò come leader del quintetto anche in futuro, ma accarezzo l’idea di muovermi verso il pop, quindi verso la costa ovest degli States».

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